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Al museo archeologico i segreti del cristianesimo

Per quasi ottant'anni, durante il IV secolo, Milano fu la città più tollerante dell'Impero d'Occidente. Tra il 313, l'anno dell'editto di Costantino che concesse libertà di culto ai cristiani, e il 391, la data in cui i decreti di Teodosiano imposero il cristianesimo come religione di stato, l'antica Mediolanum vide convivere più o meno pacificamente pagani e cristiani, in un clima di reciproco interesse che generò anche singolari contaminazioni.
Su questo, e su molto altro, si focalizza «Da Gerusalemme a Milano. Imperatori, filosofi e dèi all'origine del cristianesimo», una mostra tra le più belle e le più snobbate dell'estate milanese, in corso fino al 20 giugno 2014 presso il Civico Museo Archeologico di corso Magenta 15. Dati precisi in termini di visitatori non ne abbiamo, ma la sensazione di fondo è che questa accurata e appassionante esposizione, inaugurata a inizio luglio in corrispondenza del centenario dell'editto di Costantino, sia stata sottovaluta dai media e di conseguenza dal pubblico, quando invece meriterebbe di essere vista e rivista (approfittando anche dell'ingresso gratuito al museo, previsto sino all'8 settembre). Articolata in sei sezioni, la mostra mette in luce come il cristianesimo si sia propagato dalle coste della Giudea sino alla capitale dell'Impero d'Occidente, qual era appunto Mediolanum, viaggiando attraverso civiltà e soprattutto mentalità differenti, impregnandosi e talvolta appropriandosi di esse. E' grazie a questa permeabilità e tolleranza che vide la luce la Patera di Parabiago, forse il più eclatante tra i reperti esposti. Ritrovata un secolo fa nei dintorni di Parabiago, la Patera è un grande piatto in argento istoriato che, attorno al 360, serviva per le libagioni sugli altari di Cibele, la dea della natura del pantheon romano. La venerazione di questa divinità di origine orientale, detta anche Grande Madre Frigia o Idea (dal nome di un monte dell'Asia Minore in cui si trovava un suo santuario), a Milano fu costante sino alla fine del IV secolo. Quando venne messa definitivamente al bando dai decreti di Teodosiano, si trasformò in culto cristiano: lungo tutto il medioevo infatti si teneva una solenne processione della Madonna dell'Idea (un'immagine mariana con straordinarie affinità con Cibele) dalla chiesa di Santa Maria Beltrade, nei pressi di via Torino, al duomo.
La Patera peraltro appartiene alla collezione del Civico Museo Archeologico, che merita di essere guardata molto attentamente in occasione della visita alla mostra.

Inoltre nel cortile del Museo, ricavato dall'ex monastero di San Maurizio, è presente una torre poligonale, di ben 24 lati e quasi miracolosamente intatta, che venne costruita nel IV secolo e che rappresenta l'ultima testimonianza delle mura romane di Mediolanum. Al suo interno vennero poi eseguiti degli affreschi a carattere sacro, tuttora visibili e dedicati probabilmente ai primi martiri cristiani milanesi.

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