La difesa del made in Italy contro la crisi e la disoccupazione giovanile comincia sui banchi di scuola. E in via Darwin, sul Naviglio pavese, nel recinto dell'ex Sieroterapico, sorge un campus universitario «all'americana» che guarda al futuro con ottimismo. Si chiama Naba, acronimo di Nuova Accademia di Belle Arti, sorta 30 anni fa come alternativa privata a Brera e oggi forma alla creatività circa duemila studenti. Saranno famosi? Difficile dirlo, ma le buone intenzioni ci sono tutte visto che proprio ieri, in sinergia con Domus Academy, l'accademia ha inaugurato nuovi 3.000 metri di laboratori di Design e Moda che si vanno ad aggiungere ai 17.000 che compongono la sede che, con le sue palazzine all'inglese, ricorda tanto certi college televisivi. All'inaugurazione era presente anche l'assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri, oltre naturalmente ai vertici del gruppo Laureate International Universities, network americano che ha recentemente acquistato l'accademia. Un passaggio che sembra aver dato una svolta determinante alle sorti dell'ateneo e dei suoi studenti, che ora possono contare su una rete di 65 università in tutto il mondo, con possibilità di scambi e stage. La formula è quella del triennio più biennio di specializzazione che, con la riforma, oggi equipara le accademie alle facoltà universitarie. Il costo delle rette, per il triennio, oscilla tra i cinque e i novemila euro all'anno. «L'obbiettivo - spiegano i vertici - è quello di formare gli studenti con un approccio multidisciplinare che combina le tradizionali discipline delle arti visive con le nuove tecnologie, sviluppando progetti in collaborazione con istituzioni straniere e soprattutto con aziende». Un aspetto cruciale (e un tasto dolente) in un momento in cui la disoccupazione giovanile monta e le cosiddette professioni creative offrono sempre meno sbocchi, almeno in Italia.
Eppure il made in Italy, soprattutto in settori come design e moda, suscita ancora entusiasmi oltreconfine e allora non stupiscono i nuovi investimenti in un campus che vuol fondere la didattica ai progetti sul campo. L'«edificio K» inaugurato ieri, comprende per il design un laboratorio di modellistica dove è possibile creare prototipi in 3D, e per la moda un laboratorio di design tessile dove gli studenti possono realizzare dei modelli dalla a alla zeta.
Così, sia gli studenti dell'Accademia che quelli della prima scuola post-graduate di design in Italia avranno a disposizione nuovi spazi per mettere in pratica la teoria imparata a lezione.
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