Una cena estiva veloce apre un caso che ha dell'inquietante. E mobilita polizia locale, ispettori sanitari e sindaco. Siamo a Opera, è l'ora di mettersi a tavola. Ma chi ha voglia di cucinare con questo caldo? Ecco allora che in famiglia si improvvisa una cenetta a base di insalata fresca e qualche affettato. La lattuga è già pronta, non va nemmeno lavata ma solo versata nel piatto e condita.
A un primo assaggio dell'insalata i commensali si accorgono subito che c'è qualcosa che non va. «Guarda la data di scadenza», «Ma no, l'ho comprata ieri al centro commerciale, non è mica andata a male». Eppure il sapore è tremendo. Sollevando un paio di foglie con la forchetta ci si accorge della terribile sorpresa: nascosti in mezzo a indivia e scarola c'è del materiale organico. Roba da saltar su sulla sedia. «Impossibile» pensano i commensali. Ma a una seconda ispezione nel piatto ogni dubbio viene fugato: si tratta proprio di frattaglie animali.
Dopo qualche minuto di raccapriccio e di consultazione sul da farsi, la famiglia di Opera decide di segnalare alla polizia locale quanto accaduto. Non tanto per avere il rimborso sulla spesa per l'insalata confezionata, quanto perché la scoperta degli scarti organici sembra talmente bizzarra che non si può far finta di nulla.
«Guardi qui, assaggi» dicono i commensali all'agente accorso nella loro cucina. Non c'è dubbio: l'insalata è immangiabile. Gli agenti della Polizia Locale operese sequestrano tutto e inviano la confezione di verdura all'Asl per le analisi del caso. Secondo le prime ipotesi, i resti organici rinvenuti sarebbero frattaglie di animale finite nel sacchetto durante la fase di imballaggio del prodotto. Un incidente che tuttavia non può passare sotto silenzio. I primi malori avvertiti dai malcapitati sarebbero più il frutto della suggestione che non un principio di avvelenamento. Solo un membro della famiglia ha infatti materialmente ingerito una minima parte del prodotto. Ma la tesi dovrà essere confermata dall'esito delle indagini portate avanti parallelamente dall'Asl. Oggi, tutti i componenti della famiglia vittima inconsapevole di questa disavventura, stanno bene. Certo, si presume che non mangeranno insalata per un bel pezzo.
Dopo i primi campionamenti di materiale sequestrato nel supermercato si attendono adesso gli esiti degli esami dell'azienda sanitaria per i provvedimenti del caso. Ma prima ancora che gli ispettori sanitari si pronuncino, interviene il sindaco della cittadina alle porte di Milano. Non certo per disseminare il panico tra i cittadini che la sera si siedono a tavola, ma per mettere in guardia da episodi simili.
«Mi sento in dovere di avvertire i miei concittadini, che potrebbero avere in casa altre confezioni di quell'insalata, del rischio che corrono - spiega il primo cittadino Ettore Fusco - e quindi ritengo giusto informarli dell'accaduto.
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