Dopo gli ultimi due sabati flop i No pass tentano una chiamata alle armi per il prossimo, una mobilitazione nazionale alle 17 in piazza Duomo. Il tam tam gira sui canali Telegram. «Il corteo di Milano è quasi spento - ammettono anche i no vax - dopo sedici settimane consecutive con immagini spaziali che hanno fatto il giro del mondo dando speranza a milioni di persone». Il diciassettesimo e diciottesimo tentativo di corteo selvaggio sono stati invece bloccati dalle forze dell'ordine con una strategia «a tenaglia» e identificazioni a tappeto, ma anche i numeri sono calati drasticamente, dai diecimila manifestanti che hanno paralizzato il centro nelle scorse settimane due giorni si è passati a meno di un migliaio, circa 400 gli «irriducibili». Loro, almeno sui social, provano a sparare alto: «Sabato prossimo dobbiamo essere un milione a Milano, serve la massima partecipazione, indietreggiare sulla libertà di manifestare vuol dire rinunciare completamente alla propria dignità». Intanto, buona la seconda. Il sindaco Beppe Sala ieri ha ringraziato le forze dell'ordine perchè «fanno un lavoro non facile» e si augura che la stretta regga anche nelle settimane a venire, «incrocio le dita, soprattutto andando verso Natale è importante che la situazione rimanga sotto controllo come negli ultimi due sabati».
Dal primo dicembre in piazza Duomo sarà allestito il tradizionale mercatino di Natale, sta già scattando lo shopping pre natalizio e il 7 dicembre tra Prima della Scala e Oh Bej Oh Bej aumenteranno le presenze anche da fuori Milano. Il virologo Fabrizio Pregliasco giorni fa ha lanciato l'allarme, «in centro vedo che purtroppo sembra di essere tornati al passato, con troppi comportamenti a rischio che violano le misure prudenziali anti Covid e che "sicuramente non aiuteranno». Sala è «pronto ad ascoltare gli esperti perchè alcune cose si possono fare, se dovessero chiederci ad esempio di contingentare gli ingressi in Galleria disponibilissimo, sarei pronti», anche l'anno scorso fu introdotto il numero chiuso nel Salotto come misura anti ressa, con percorsi e transenne sorvegliate dai vigili all'ingresso e all'uscita. Conferma invece che «non ci sarà il concertone di capodanno», per la seconda volta. L'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi anticipa che questa settimana saranno fatte valutazioni tecniche su ipotesi alternative per festeggiare comunque il passaggio all'anno nuovo e «per valutare cosa si potrà fare durante le festività, la parola d'ordine è non stimolare assembramenti, anche se a parte il concerto di capodanno, già escluso, non sono in programma altre iniziative di piazza tali da destare preoccupazione».
E Sala torna a ribadire di essere poco favorevole all'obbligo di vaccino («non penso sia tecnicamente e realisticamente fattibile») mentre «è giusto rafforzare il green pass, irrigidire ancora di più le possibilità di entrare in un luogo o partecipare a un evento per chi non lo possiede.
I numeri parlano da soli, i Paesi più in difficoltà sono quelli in cui la vaccinazione è ai livelli più bassi. Noi italiani ci siamo rivelati veramente capaci di rispettare le regole, non era scontato, io sono rimasto un po' sorpreso, ma questa è un'ottima cosa».
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