Arriva il sabato numero diciannove per la protesta dei No pass e i punti interrogativi su come si svolgerà la giornata di oggi - nonostante il trascorrere delle settimane e l'evoluzione subita dai cortei - restano ancora tanti. tra le colonne dei diversi canali Telegram si dibatte l'ala più oltranzista della protesta contro il certificato verde che anche stamane, nonostante quanto stabilito dalla circolare del ministero dell'Interno e le indicazioni della prefettura, vorrebbe ritrovarsi tra piazza Duomo e piazza Fontana, quindi in pieno centro (dove da oggi scatta l'obbligo della mascherina) e tra le attività commerciali a ridosso delle festività natalizie. Violando così tutti i divieti imposti, con la convinzione di poter rendere così più efficace la protesta.
Nel frattempo ieri in questura è arrivato anche il preavviso dei manifestanti più «morbidi» (e riconducibili all'ormai sciolto «Comitato No Green pass Milano») per organizzare un presidio statico di protesta No Green pass e No Vax. Nella loro comunicazione i promotori, un uomo e una donna, parlano di una manifestazione che si terrà oggi dalle 15 alle 21, «con un centinaio di partecipanti» all'Arco della Pace. Uno spazio ritenuto dalla questura non solo oggettivamente più grande ma anche maggiormente gestibile sul fronte dell'ordine pubblico.
Quel che può impensierire le forze dell'ordine in una situazione come questa è proprio la competizione tra le due anime No Pass che, se da una parte le divide rendendole più deboli e quindi più governabili, dall'altra potrebbe sfociare in una sfida di piazza, in due punti diversi della città, l'Arco della Pace e piazza Fontana, tenendo doppiamente impegnata la forza pubblica.
«La situazione concordata, quella dell'Arco della Pace, è decisamente più gestibile - spiega il dirigente della Digos di Milano Guido D'Onofrio -, per piazza Fontana potrebbe ripetersi più o meno quanto è accaduto lo scorso sabato e comunque resta tutto da vedere».
Intanto i carabinieri del Nucleo informativo del comando provinciale di Milano ieri all'alba hanno perquisito e denunciato per violenza privata pluriaggravata (poiché commessa a volto coperto nel corso di manifestazioni in luogo pubblico) un operaio italiano di 62 anni che durante il corteo No Green pass del 13 novembre a Milano, con il volto coperto e al grido di «dovete morire!», aveva aggredito un giornalista e un cameraman de La7 impedendo loro di svolgere il loro lavoro e di esercitare il diritto di cronaca. Il decreto di perquisizione è stato emesso dalla sezione distrettuale antiterrorismo della Procura di Milano coordinata da Alberto Nobili.
I militari dell'Arma sono arrivati al 62enne, che non sembra essere legato ad alcun movimento politico, grazie alle identificazioni di sabato scorso in piazza Duomo.
Durante il blitz di ieri mattina i carabinieri hanno trovato e sequestrato i vestiti indossati dal manifestante durante l'aggressione al giornalista e all'operatore, un tirapugni, un manganello telescopico, volantini e documenti relativi al movimento No Green pass. Tutto materiale che nelle prossime ore verrà passato al setaccio.
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