Dopo la squadra e il compasso, ora compaiono i pennelli. Ovvero la massoneria della Gran Loggia d'Italia, nella figura del Gran Maestro Luigi Pruneti, esce dall'enclave e si mette in mostra: nel vero senso della parola, cioè patrocinando e promuovendo artisti contemporanei. È accaduto nelle scorse settimane in una galleria d'arte di Brera, che ha visto il Gran Maestro in persona intervenire a Milano per patrocinare il vernissage della scultrice Laura De Santi. Emblematico il titolo dell'esposizione alla galleria Statuto 13, «Equinozio di primavera 2013 - Reminiscenze e archetipi della Grande Madre a Milano», che pare evocare simboli della cultura ermetica di cui la massoneria è tradizionalmente intrisa.
E in effetti non pare casuale la scelta di un'artista le cui abbondanti sculture simbolo di una fertilità generatrice di vita hanno corredato anche la sede romana della Gran Loggia. Ma il professor Pruneti ci tiene a mettere i puntini sulle i e a chiarire il vero senso del suo intervento: «Non è la prima volta che ci apriamo pubblicamente e negli ultimi anni il nostro impegno nella cultura ha dato vita a numerosi eventi e una quarantina di convegni aperti a tutti. Nel caso della De Santis abbiamo semplicemente deciso di sostenere una brava artista che crea opere plastiche di grande suggestione».
Vero è che la discesa in campo nel mondo delle mostre d'arte ha tutta l'aria di essere un'operazione di immagine per una massoneria che, dopo gli scandali della P2 e delle inchieste siciliane, viene percepita dall'opinione pubblica con un misto di curiosità e sospetto. Il gran maestro non nega, «anche se i casi più recenti sulle presunte logge deviate o sui rapporti massoneria e mafia si sono alla fine rivelati infondati. Tuttavia rispetto al passato molte cose sono cambiate e abbiamo deciso di aprirci alla collettività perchè un eccesso di riservatezza può certo dare adito a dubbi e perplessità».
Dubbi e perplessità che non hanno impedito alla massoneria, sembra un paradosso, di aumentare i suoi adepti in tutte le categorie sociali. «Già, posso dire che negli ultimi anni la nostra Loggia è quasi raddoppiata e gli iscritti sono ormai 10mila. La ragione? Siamo una delle poche associazioni aperte a tutti il cui obbiettivo è il recupero di grandi valori come la fratellanza e il risveglio delle coscienze». Beh, ci saranno anche quelli che sperano di avere dalla massoneria un aiutino per la vita. Ma il professor Pruneti stigmatizza: «Chi lo fa per cercare potere o fare carriera sbaglia indirizzo. E aggiungo che c'è anzi il rischio di finire ghettizzati». Poi c'è l'attualità, i casi di Grillo e Casaleggio che userebbero spesso termini massonici...
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