Nubifragi, allagamenti e ingorghi E l’allerta meteo durerà tre giorni

Nubifragi, allagamenti e ingorghi E l’allerta meteo durerà tre giorni

Questi fasci di pioggia martellano a battente come all’Equatore. Fulminei, scatenati, vanno e vengono lasciando nel contempo l’aria calda. E poi i rovesci temporaleschi continueranno per altri tre giorni ancora. «Domani sarà la giornata peggiore a causa del frequente passaggio di perturbazioni atlantiche. E’ chiaro che in mezzo ad eventi di particolare violenza si potrebbero verificare episodi di grandine» spiega Simone Abelli della Epson. L’aria che insiste nel rimaner mite nonostante la frequenza di rovesci sta delineando una primavera anomala. Una stagione degna appunto di climi equatoriali, mai visti prima alle nostre latitudini.
Già l’acqua scrosciata con violenza l’altra sera su Milano dopo le 21 ha causato allagamenti in tutta la città. Pioggia di chiamate alla centrale dei Vigili del Fuoco affinché intervenissero nelle cantine dei palazzi, nei sottopassi e in zone stradali parecchio colpite, in cui le macchine si sono fermate creando ingorghi e blocchi del traffico.
La Provincia ha messo in stato d’allerta la Protezione civile per il rischio d’esondazione del Seveso e del Lambro. I più critici episodi di grandine fino ad ora si sono verificati nella zona di Cinisello Balsamo. Due frane nel bergamasco a Pontida e in località Riviera, a cui si sono aggiunte alcune piene di torrenti che sono straripati.
Non c’è tregua a questa ribellione naturale che gli esperti stanno tenendo sott’occhio. «L’anormalità sta nelle temperature che si mantengono buone nonostante i temporali. Forse domani potrebbero scendere sotto i venti gradi, ma ugualmente rimangono al di sopra della media stagionale» continua Abelli. Insomma Milano sta scoprendo l’acqua calda e i temporali non sono più quelli di una volta che rinfrescavano un Nord degno di questo nome. Ma anche il Nord non è più il Nord. La Coldiretti è preoccupata per il rischio grandinate. In questa fase dell’anno gli schioppi di ghiaccio provocano danni irreversibili. I coltivatori di albicocche, pesche e fragole potrebbero veder sfumato il lavoro di un anno, nonostante su alcune zone siano state stese le reti di protezione. Secondo i dati della Coldiretti questa primavera si classifica tra le più calde degli ultimi 210 anni.
Una stranezza che richiede il pronto intervento da parte dei pompieri, come si è verificato nel bergamasco dove anche le taverne delle abitazioni sono diventate piscine. Per fortuna il maltempo non ha creato alcun danno per le persone, ma ci si raccomanda d’aver particolari precauzioni nella giornata di domani. In compenso il prossimo weekend sarà caratterizzato da un’estate in piena regola. Trenta gradi, sole, cieli azzurri per il primo fine settimana degno di giugno.
«Anche Milano - conclude Abelli - sarà toccata dalle correnti del Nord Africa che portano con sè il bel tempo». Quindi si tratta di pazientare qualche giorno con gli ombrelli al braccio, anche se servono poco perché l’acqua della coda primaverile è prepotente e stravagante. Qualcuno ha già esclamato: qui ormai abbiamo i monsoni! Ma nessuno si spaventa.

Ieri i tifosi dell’Italia, impegnata nel match con la Spagna, partita finita patta, hanno sfidato l’acquazzone e si sono trovati a festeggiare in piazza Beccaria. La pioggia non ha mai bagnato l’amore, di qualsiasi natura esso sia.

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