Nuova rissa in discoteca: in fin di vita un peruviano

All'«Albachiara» un 30enne è stato colpito alla gola con un coccio di bottiglia Davanti al pub, ex «Mosquito» e «Club 71», quattro anni fa morì un romeno

Adesso si chiama «Albachiara», prima «Club 71» e prima ancora «Mosquito» ma il risultato non cambia: risse, accoltellamenti e qualche volta ci scappa pure il morto. L'ultima zuffa ieri alle 7 ha lasciato sul marciapiede un peruviano di 33 anni con a gola aperta dal coccio di una bottiglia. Ora è in prognosi riservata al Policlinico, ma ha perso tantissimo sangue e i medici disperano di salvarlo. Ancora oscure le cause dello scontro e quanti fossero i partecipanti, anche se alcuni testimoni hanno fatto il nome di un altro sudamericano, sui 30 anni, soprannominato il «cantante».

Il pub di via Toffetti 75 da anni finisce con una certa regolarità in cronaca nera. È frequentato da latinos, gente dal sangue caldo e dal bicchiere facile. Quando non sono divisi in pandillas, c'è sempre una donna per cui ingaggiare feroci duelli rusticani. Il movente della rissa scoppiata ieri all'alba, nel senso di orario, invece non è ancora chiaro, come non si sa quanti vi abbiano partecipato. Di sicuro c'è questo ragazzo con la gola tagliata e l'auricolare in un orecchio, dettaglio che fa pensare a un «buttafuori». Anche se il titolare del locale dice di non conoscerlo e mai averlo avuto sul libro paga.

Il primo ad accorre è un medico che gli tamponala ferita: se si dovesse salvare sarebbe tutto merito suo. Più tardi alla polizia dirà di aver visto tre persone azzuffarsi. Altri testimoni parlano invece di sei persone coinvolte, tra cui il «cantante», un altro sudamericano così chiamato per la sua bella voce. Senza chiarire però se fosse contro o alleato alla vittima. La polizia ha il suo nome e lo sta ora cercando. Nel frattempo il peruviano finisce al Policlinico in condizioni disperate, i medici dicono che ha perso tanto sangue e non sanno se riusciranno a salvarlo. Non si riesce a rintracciare i parenti da avvertire, per cui gli investigatori stanno scorrendo l'agenda del suo cellulare, chiamando tutti i contatti con lo stesso cognome.

Non ebbe invece scampo il romeno colpito da una quindicina di coltellate il 22 febbraio del 2010 da un uruguayano di 23: motivo, un apprezzamento di troppo a una ragazza. Un mese prima erano stati arrestati 8 sudamericani di varie nazionalità che avevano ferito gravemente due peruviani nel novembre del 2009. E ancora: in agosto 2010 un gruppo di giovani aggredì un ghisa che cercava di fermare un pestaggio, mentre a settembre venne accoltellato un salvadoregno di 26 anni.

Poi la grande mischia dello scorso maggio quando, sempre per uno sguardo troppo infuocato verso una giovane, tre peruviani di 24, 25 e 32 anni si scagliano armati di coltelli

e bastoni contro tre ecuadoregni di 17, 21 e 28 anni. Verranno trovati dalla polizia nelle vicinanze ancora sporchi di sangue e con le «armi» in pugno. Tutti portati in ospedale prima e in cella dopo, tranne il minorenne.

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