Al Nuovo atterrano gli «alieni» del ballo

La potenza della musica, il fascino della mimica, il segreto della comicità. Bastano questi ingredienti a trasformare «Discoteque Machine» - lo spettacolo ideato e diretto da Gianmarco Pozzoli con Alice Mangone, in cartellone al Teatro Nuovo dal 27 al 29 luglio - in un rito collettivo di danza sfrenata. Dove a ballare, tutti davanti a tutti, sono anche gli spettatori. Si rilassino i timidi: la Macchina da Discoteca è un marchingegno studiato nei minimi particolari, con un crescendo e un coinvolgimento tali da far ballare anche chi ha la mobilità di un comodino Luigi XVI. I protagonisti dello show sono un manipolo di carismatici alieni senza volto, i coloratissimi «Morphs»: sono loro ad officiare il rito di «Discoteque Machine» la cui formula, un «format» italiano al cento per cento, è stato accolto nel cartellone del prestigioso Fringe Festival di Edimburgo dove sarà in scena per tutto il mese di agosto. Prima di conquistare il palco del Nuovo grazie all'intervento del produttore teatrale Paolo Scotti, una forma embrionale di show ha mosso i primi passi al Teatro Out Off qualche mese fa: «Si trattava di una versione artigianale – spiega Gianmarco Pozzoli, volto noto del cabaret milanese - Oggi scenografia, musiche e situazioni comiche sono state affinate. Alla fine di ogni serata ci si ritrovava in duecento persone a ballare sul palcoscenico. Al Nuovo giungiamo dopo un lungo casting dove sono stati selezionati abili ballerini e mimi». I loro nomi sono Alessio Gaudino, DavidLabanca, Janer Veranes Peros, Daniele Redavid e Alessandro Laly. In qualche serata lo stesso Pozzoli si aggiunge al numero, debitamente irriconoscibile sotto le tute speciali dei Morphs. Aggiunge la coautrice Alice Mangone che «si tratta di uno show che abbatte letteralmente la cosiddetta quarta parete. É uno spettacolo interattivo dove in sei round si coinvolge sempre più pubblico, sulle note di celebri brani pop, dance, hip-hop, funky, elettronici e persino del mondo del musical.

La mia voce fuori campo, che per il Fringe ho registrato in inglese, suggerisce alcuni racconti per le singole gag e incita la gente a partecipare. Sono sei microstorie da dieci minuti l'una, costruite in crescendo per esorcizzare la timidezza. La missione degli alieni Morphs sulla terra è esattamente questa: aiutare gli umani a lasciarsi andare».

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