Puntano il dito contro il sistema di videosorveglianza i figli di Marilena Negri, la 67enne uccisa all'alba del 23 novembre 2017 mentre si trovava nel Parco di Villa Litta a passeggio con il suo cane.
"Le telecamere puntavano il cielo" così non hanno potuto inquadrare l'assassino, hanno denunciato. Valentina, Luca e Andrea Manfredi non si danno pace e se la prendono con chi avrebbe dovuto controllare il "corretto funzionamento" delle telecamere di sorveglianza nel parco.
I tre figli, in una lettera ripresa da ilGiorno, hanno espresso "il loro punto di vista riguardo a questo anno e mezzo di indagini culminate nel nulla". Come riporta il gionale, la richiesta di archiviazione del caso da parte della Procura sembra imminente.
Le telecamere installate "a un metro da dove giaceva nostra madre", puntavano "verso gli uccelli, sui tetti". L'unico fotogramma che riprende il presunto omicida è "un'immagine sfuocata che nemmeno i tecnologici programmi di Csi riuscirebbero a migliorare".
"Qualcuno delle responsabilità
riguardo questa imminente archiviazione ce le ha - hanno concluso i tre - poiché c'è un balordo ancora in giro, chissà dove, che potrebbe rovinare altre vite, altri sogni, altre famiglie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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