Omicron molla la presa. Fontana: "Ora cambiare regole per quarantena"

Il governatore: "Serve una nuova strategia. Basta coi colori e limitare solo sintomatici"

Omicron molla la presa. Fontana: "Ora cambiare regole per quarantena"

Ora che la pandemia ha raggiunto il plateau e la curva si appresta a scendere, c'è margine per iniziare a studiare una strategia per il nuovo corso che aspetta l'Italia, ovvero la convivenza con il virus. Sui tavoli istituzionali l'idea di nuove regole, che vadano verso la semplificazione. Tradotto: va bene il contenimento dei contagi, ma senza bloccare famiglie intere o aziende. A fronte anche di come si manifesta il Covid 19 da variante omicron, che molto spesso nei soggetti vaccinati dà sintomi lievi o nessuno, si profila la possibilità di limitare la quarantena solo a chi sta male, ovvero ai positivi con sintomi, autorizzando l'autosorveglianza o paletti più leggeri per i positivi asintomatici.

Una posizione questa già anticipata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ieri si è trovato a far fronte comune con tutti i governatori: «Siamo d'accordo. La situazione epidemiologica è in netto miglioramento in tutto il Paese, quindi occorre impostare una nuova strategia che consenta ai nostri territori di riprendere a far correre l'economia e ai cittadini di tornare a vivere con più serenità» ha spiegato al termine dell'incontro con i governatori che si è svolto a Roma. «La nostra proposta sarà quella di superare il sistema dei colori, concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie. Proposta che come Lombardia avevo già avanzato la scorsa settimana».

Su quest'ultimo punto non tutti gli esperti sono concordi, trovandolo «impossibile da mettere in pratica», come Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica all'Università Statale. «Se si prende la maggior parte dei ricoverati per Covid, in genere molto anziani e con altre patologie, quindi a rischio - spiega - questa distinzione diventa impossibile».

Per quanto riguarda la semplificazione della vita quotidiana dei cittadini c'è anche un altro ambito, fondamentale: le scuole. Spiega Fontana: «Sono sempre più numerose le segnalazioni di famiglie bloccate in casa dal caos di regole complicate, spesso attuate diversamente da dirigenti scolastici che faticano a raccapezzarsi. Serve una semplificazione e soprattutto una continuità didattica per i ragazzi, per gli insegnanti e per le famiglie. Crediamo che la strategia più appropriata sia focalizzare l'attenzione sugli studenti positivi sintomatici, soprattutto alla luce della protezione data dai vaccini».

Dopo le parole ottimiste del commissario per l'emergenza Covid Francesco Figliuolo in visita ieri all'hub di Gallarate, sulla situazione epidemiologica, ieri anche i dati di Agenas dimostravano che la pressione sugli ospedali sta scendendo. La percentuale di terapie intensiva occupate da pazienti Covid resta al 17 per cento in Italia e del 15 per cento in Lombardia (264). Ieri si sono registrati 28.372 positivi e 70 decessi. In calo anche i ricoveri in area medica (-5) per 3.411 complessivi.

Così sta andando meglio che nel resto

d'Italia la campagna vaccinale tra gli over 50, che hanno aderito per il 96 per cento su una platea di oltre 4, 5 milioni di lombardi: il 95,9 per cento ha ricevuto la prima dose, il 93,7 per cento ha completato il ciclo.

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