Ora il marito assassino vuole giocare la carta dell’infermità mentale

Ora il marito assassino vuole giocare la carta dell’infermità mentale

Dopo la tragedia, lo sbigottimento e il dolore restano tre bambini orfani di 7, 5 e 2 anni. Uno di loro, il maggiore, è sconvolto dopo essere stato testimone oculare dell’omicidio della sua mamma, una scena che non dimenticherà mai più. Nato dal primo matrimonio della 39enne Stefania Cancelliere e ora affidato al padre naturale, mercoledì pomeriggio il bimbo ha visto il papà dei suoi due fratellini, il 58enne Roberto Colombo, primario di oculista dell’ospedale di Gravedona, uccidere l’ex moglie a colpi di mattarello. L’uomo ha infierito ottanta volte sulla testa della donna nell’atrio dello stabile dove entrambi abitavano, seppur ormai in due appartamenti differenti, in via Guglielmo Oberdan 6, a Legnano. Le condizioni della poveretta erano apparse da subito disperate. Entrata in coma la donna è morta la mattina seguente all’ospedale di Legnano e il marito è stato arrestato per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. I figli piccoli della coppia, una bimba e un maschietto, sono stati affidati alla nonna materna.
In un primo tempo gli investigatori del commissariato di Legnano erano convinti che Colombo avesse agito in preda alla gelosia perché la ex si vedeva ormai con un altro uomo. Ora però sta prendendo piede un movente di tipo economico. Secondo indiscrezioni, infatti, Colombo, seppur non avaro, sarebbe piuttosto attaccato al denaro e temeva una causa di divorzio che si stava prospettando piuttosto dispendiosa. Inoltre l’uomo si sarebbe lamentato più volte del fatto che l’ormai ex moglie non gli permetteva di vedere i figli quanto lui avrebbe desiderato. E così le telefonava talmente spesso da costringerla, qualche tempo fa, a denunciarlo per stalking.
L’uomo, che è nato a Bergamo nel 1958 e, anagraficamente, risulta ancora residente lì dove si era sposato la prima volta, ha nominato un penalista di quella città. Un legale che, secondo la polizia, vorrebbe tentare di far dichiarare il suo assistito infermo di mente. «Si tratterebbe comunque di un’infermità momentanea, un po’ difficile da dimostrare» precisa la polizia.
All’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona (Como), dove Colombo era primario di oculistica, l’uomo viene definito «un grande manager» da tutti i suoi colleghi, increduli dinnanzi all’omicidio.
Tra le persone che hanno conosciuto l’uxoricida c’è però anche chi non pare stupito della crudeltà con cui ha ucciso la moglie.

«Io ho avuto la nefasta occasione di conoscere il dottor Colombo e frequentarlo per un certo periodo di tempo, circa dieci anni fa, e non lo stimo di certo per le sue capacità mediche e chirurgiche» confida Giorgio Giannitti, 66enne oculista bergamasco, che ha lavorato per 24 anni agli Ospedali Riuniti e ora svolge la libera professione. «Stimatissimo? - conclude Giannitti - Ma da chi?».

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