«E adesso la sinistra non è più così sicura di vincere a Monza». Parola di un colonnello brianzolo del Pdl, dopo la cena convocata in via Rovani da Silvio Berlusconi con il coordinatore nazionale Angelino Alfano e quello regionale Mario Mantovani. Perché dai vertici del partito, vista lirritazione dellex premier per il deludente risultato del primo turno, è arrivato lordine di tentare la mission impossible. Ribaltare un risultato in cui nessuno sembrava ormai più credere, soprattutto dopo il «tradimento» della Lega andata da sola al primo turno con luscente borgomastro Marco Mariani. Logiche romane che hanno prevalso sul più banale buon senso, errore pagato carissimo dal centrodestra che rischia di lasciare la capitale della Brianza in mano al candidato appoggiato dalle sinistre (al plurale) anche estreme. E così nel Pdl si è passati dalla rassegnazione a un iper attivismo per organizzare gli ultimi giorni di una campagna elettorale che ora punterà sullimmagine di Andrea Mandelli, il candidato sindaco scelto proprio da Berlusconi. Che non parteciperà alla festa finale in piazza a Monza, ma ha preferito organizzare una cena a villa Gernetto con imprenditori e opinion leader considerati in grado di spostare buoni pacchetti di voti. Presidente dei farmacisti italiani, con la farmacia di famiglia proprio a Monza, monzese doc, è proprio sulla sua immagine di uomo proveniente dal mondo delle professioni che si punterà nella fase due della campagna elettorale. E anche i manifesti saranno di due tipi, uno («Anche tu sei in ballottaggio. Chi non vota non sceglie. Chi non sceglie subisce la scelta degli altri») per convincere gli astenuti che a Monza sono il 40 per cento, gli altri centrati proprio sulla figura di Mandelli. Così come sarà una chiusura senza big venerdì alle 19 in piazza Duomo dove Mandelli continuerà a stringere mani incontrando i monzesi, come fa già da settimane. E come ha fatto anche laltro giorno al mercato di san Rocco, zona storicamente appaltata alla sinistra, accompagnato dai consiglieri regionali Stefano Carugo e Massimiliano Romeo. Un pezzo grosso ciellino in Brianza e il segretario provinciale della Lega: segnale forte che in un solo volantinaggio smentisce la presunta ostilità dei seguaci di don Giussani verso chi ha tolto il posto al loro candidato, lassessore Pierfranco Maffè, ma soprattutto annuncio che al di là del mancato apparentamento ufficiale, i leghisti potrebbero scegliere proprio Mandelli. Così come il Pdl potrebbe recuperare i voti dellUdc.
Magari su indicazione, anche qui non ufficiale, dellex assessore regionale Domenico Pisani che ha un passato berlusconiano rinnovato da un recente incontro. «Limportante - assicura Carugo - è che i monzesi vadano a votare. Mandelli è molto conosciuto e stimato, la partita si può giocare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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