Ospedali in allerta ma non c’è caos

La calura di questi giorni sta stroncando i milanesi. A spedirli in ospedale non sono tanto i malesseri provocati dal caldo, ma i souvenirs delle vacanze. I pronto soccorso sono pieni di nostri concittadini reduci dalle ferie con qualche malanno o acciacco. Si tratta prevalentemente di problemi di poco conto, che non richiedono il ricovero ma intasano le astanterie. Oltre a costoro, gli ospedali registrano un notevole afflusso di pazienti anziani con patologie croniche non necessariamente aggravate dal clima tropicale di questa seconda metà d’agosto. Ciò nonostante gli ospedali stanno sfruttando il piano emergenza caldo e quando non trovano un letto disponibile nei loro reparti contattano quelle strutture che, non dotate di pronto soccorso, sono state allertate dall’Asl, sono le stesse cui si ricorre d’inverno durante l'emergenza influenza. Ed è a queste cliniche ma anche agli altri nosocomi cittadini che ieri i medici del pronto soccorso del San Carlo hanno chiesto di trovare posto ad alcuni pazienti da loro visitati. Ieri all'ospedale di via Pio II hanno avuto un gran daffare ma non hanno registrato gli afflussi record di altri momenti dell’anno in cui contano oltre 200 accessi al giorno. Ieri si sono fermati a quota 170. Niente boom da caldo, tra i pazienti visitati oltre a quelli affetti da varie patologie ce n’erano molti che erano appena rientrati dalle vacanze con disturbi accusati durante la villeggiatura o con conseguenze di piccoli incidenti, come distorsioni e contusioni. Nella maggior parte dei casi si è trattato di pazienti contraddistinti con il codice bianco che presentano disturbi di poco conto e non necessitano di prestazioni da pronto soccorso. Passando da San Siro alla Barona, la situazione non è molto diversa. Anche al San Paolo ieri non hanno risentito dell’eccezionale ondata di caldo. «Al pronto soccorso - spiega il direttore sanitario Mauro Moreno - c’è stata un’affluenza normale. Non sono stati riscontrati malesseri causati dalle temperature elevate». Proprio come risulta anche al 118 dal quale non sono state inviate ambulanze a soccorrere persone vittime di colpi di calore o collassate sotto il solleone. «È stato un martedì tranquillo - dichiara il capoturno della centrale d’emergenza - nel pomeriggio avevamo 30 ambulanze impegnate, nelle stesse ore del resto dell’anno, sono molte di più: sessanta-settanta. Forse perché molti milanesi sono ancora in ferie».

E ieri abbiamo tirato un sospiro di sollievo, forse non potremo fare altrettanto oggi e domani. Per questi due giorni la Protezione Civile ha fatto scattare l’allarme rosso che segnala rischi per la salute di tutta la popolazione: non solo anziani, bambini e malati cronici.

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