Parata arcobaleno e concertone, il gay pride quest'anno sarà una festa lunga dieci ore, dalle due del pomeriggio a mezzanotte. Il concentramento del corteo del Pride Milano 2022, che torna in presenza dopo due anni di pandemia e cambia percorso, sarà domani alle 14 in via Vittor Pisani, di fronte a piazza Duca d'Aosta. Occhio al tracciato per chi si sposta in auto o con i mezzi, tra la zona della stazione Centrale e Sempione ci saranno strade bloccate e deviazioni. La testa del corteo con i carri partirà alle 15 per proseguire lungo via della Liberazione, via Melchiorre Gioia, piazza XXV Aprile, Bastioni di Porta Volta e viale Elvezia. Da lì proseguirà verso viale Giorgio Byron, Melzi d'Eril e imboccherà l'ultimo tratto di corso Sempione per concludersi all'Arco della Pace. E qui dalle 18 avrà inizio la seconda parte dell'evento (organizzato da Cig Arcigay Milano in collaborazione con coordinamento Arcobaleno e Lgbt+ di Milano e Città Metropolitana) con gli interventi sul palco del sindaco Beppe Sala e le rivendicazioni delle associazioni. Poi la musica fino a mezzanotte, due team di conduttori (prima Katia Follesa, Valeria Graci e Pietro Turano, poi Michela Giraud e Pierluca Mariti) chiameranno sul palco Baby K, Francesca Michielin, Michele Bravi, Emma Muscat, Myss Keta, Immanuel Casto, le Karma B, Romina Falconi, Debora Villa e le drag di Drag Race Italia. Prevista anche per la prima volta la premiazione del carro più eco-friendly.
Per la prima volta ci sarà anche un esponente della Regione, è stato delegato il 5 Stelle Dario Violi, una partecipazione «strappata» con il voto segreto ad una mozione presentata in aula dai grillini, idem l'illuminazione del Pirellone con luci arcobaleno domani sera, la giunta ha dovuto dare l'ok (nonostante le ultime proteste del consigliere leghista Max Bastoni). La posizione della Lega resta critica, e la giunta Fontana ha negato il patrocinio. «Ormai non è più una novità, ogni anno il gay pride è la manifestazione politicizzata di una sola, minoritaria, parte della comunità omo - sostengono i leghistii Stefano Bolognini e Deborah Giovanati -. Di quella parte che tollera la ridicolizzazione dei simboli religiosi. Di chi ha cercato di introdurre nel nostro sistema un grave reato di opinione con il ddl Zan, chi promuove l'aberrante pratica dell'utero in affitto, disconosce totalmente il valore della famiglia e della maternità, pretende di eliminare il valore del femminile, considerando come tutti uguali. Patrocinare il Pride significa avallare tutto questo e non possiamo che prenderne le distanze».
Sulla linea opposta la giunta Sala c che alla vigilia della parata oggi alle 17 intitola anche i giardini di piazza Sei Febbraio, a Citylife, ad Harvey Bernard Milk, politico Usa e primo attivista per i diritti civili e del movimento Lgbt,
ucciso a colpi di pistola il 27 novembre 1978 in un ufficio del municipio a San Francisco dall'ex collega consigliere Dan White Alla vita di Milk è ispirato il film del 2008 diretto da Gus Van Sant e interpretato da Sean Penn.
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