Era sparito senza dibattito o preavviso, nel nome dello «Stato laico» ed è magicamente ricomparso fa nella sala del Municipio 6 dopo le polemiche di Fratelli d'Italia. «Bentornato crocifisso» è stato il primo commento dei consiglieri Fdi di zona, Vanessa Bello, Michele Leone e Stefania Carnevali. Avevano proposto giorni fa un'interrogazione per chiedere alla maggioranza Pd di chiarire sulla base di quale delibera fosse stata decisa la rimozione. E senza arrivare al dibattito in aula, e senza troppo clamore, una manina ha rimesso il crocifisso al proprio posto.
Ma il capogruppo Fdi in Comune Riccardo Truppo, che ha già presentato un'interrogazione in consiglio, aspetta che sia «ripristinata la normalità» anche nel Municipio 8, «o passeremo alle vie legali», Truppo chiarisce che «non è una battaglia simbolica o estetica, è una battaglia di principio e identitaria. Non vogliamo passarci sopra. Il crocifisso nei luoghi istituzionali non lede la laicità dello Stato e non può essere rimosso, come chiede la Cassazione, senza una delibera collegiale». E puntualizza che in entrambe le zone «non c'è stato il coinvolgimento dell'aula, l'atto è illegittimo».
La consigliera del Municipio 6 Vanessa Bello sostiene che «aprirsi all'integrazione non significa rinnegare le proprie origini,
nascondere il proprio passato e quasi rinnegarlo perché così non offendiamo chi è diverso da noi. Siamo italiani, abbiamo la nostra storia senza cui non potremmo costruire alcun presente o futuro. Bentornato Crocifisso».
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