Picchiata e marchiata a vita dal suo ex compagno

Le ha inciso il proprio nome sulla schiena con un coltello. E’ stato arrestato mentre la stava schiaffeggiando per la strada

Picchiata e marchiata a vita dal suo ex compagno

Una ragazza trentenne di origini marocchine è stata picchiata e marchiata sulla schiena dal suo ex compagno. All’ennesima violenza avvenuta nei suoi confronti sul suolo pubblico, l’uomo è stato arrestato. A finire in manette un 32enne anche lui marocchino e residente in Italia. L’uomo, un pregiudicato ben noto alle Forze dell’ordine, è stato fermato verso le 9 di ieri, giovedì 2 aprile, in via Donizetti, a Cesate, comune in provincia di Milano. I carabinieri della Stazione di Cesate lo hanno raggiunto mentre stava schiaffeggiando la sua ex per la strada. I militari hanno accompagnato la vittima della violenta aggressione in caserma dove è stata ascoltata. La donna ha rivelato di essere vittima del suo ex da diverso tempo, almeno un anno, da quando per l’esattezza aveva deciso di interrompere la loro relazione.

La 30enne avrebbe raccontato ai carabinieri tutto ciò che ha subito, anche l’incisione con un coltello sulla propria schiena. L’aggressore infatti, secondo quanto riferito dalla vittima, lo scorso 22 aprile l’avrebbe obbligata a seguirlo nell’appartamento di un connazionale. Una volta impeditole di fuggire dalla casa l'avrebbe picchiata più volte, fino ad arrivare a inciderle sulla schiena il nome con cui è conosciuto in Italia, Alex. In realtà il suo vero nome è Adnane. Le avrebbe marchiato il dorso usando la lama sottile e fredda di un coltello da cucina. Probabilmente per avvertire qualunque uomo l’avesse vista nuda dopo di lui, che lei era una sua proprietà. Inoltre in quella occasione l’avrebbe anche costretta a spogliarsi davanti ai suoi occhi, intanto che l’ex riprendeva la scena con il telefonino.

Quando la giovane era riuscita a scappare da quella prigione e dal suo aguzzino, non aveva avuto il coraggio di andare dai carabinieri a denunciare quanto accaduto. Si era limitata a raggiungere l’ospedale di Garbagnate dove era stata medicata e poi dimessa con una prognosi di 21 giorni.

L’uomo infatti quel giorno le aveva fratturato il setto nasale e causato lesioni multiple, anche a livello cervicolombare. Il 32enne è adesso rinchiuso nel carcere di San Vittore con l’accusa di atti persecutori. Dovrà difendersi anche dalla denuncia di sequestro di persona e lesioni personali aggravate.

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