Aveva promesso di portare a Milano il "vento mite" della "rivoluzione gentile". Ma a giudicare dal modo in cui Giuliano Pisapia risponde ai giornalisti, sembra proprio che la gentilezza, dalle parti di Palazzo Marino, sia merce rara.
A una giornalista che gli chiedeva se la mancata ricandidatura a sindaco non rappresentasse un'ammissione del fallimento della "rivoluzione arancione", il sindaco non ha trovato di meglio che rispondere: "Cosa dice, avrà fallito lei!"
"Tutti sanno che sono una persona coerente e siccome mi sono impegnato a lavorare giorno e notte, forse ancora di più di quello che facevo prima, se possibile umanamente per Expo e per la città - stava spiegando il sindaco - Ho girato la città parlando con le persone, molti mi ringraziano, ma i pochi timori che io lasciassi la barca...vi assicuro di no, sia perché non è una barca che affonda, sia perché è un impegno che ho preso con la città quattro anni fa e voglio portarlo a termine fino alla fine del mandato."
Quindi la domanda della giornalista, che ha fatto perdere le staffe al primo cittadino: "La mancata ricandidatura non è forse l'ammissione del fallimento del sogno arancione?"
"Forse ha fallito lei scusi - s'inviperisce Pisapia - La rivoluzione arancione non ha affatto fallito, Milano è cambiata, lo dice il New York Times, lo dicono tutte le classifiche mondiali, dalla raccolta dell'umido alla
differenziata, al car sharing al bike sharing, all'accoglimento dei profughi e dei senzatetto, all'aumento dei posti di lavoro, che a Milano sono salvaguardati."Ma alla salvaguardia della buona educazione, chi pensa?
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