La piscina-teatro ruba un impianto al nuoto

La piscina-teatro ruba un impianto al nuoto

Un solarium che si muove su una pedana, impianti ecosostenibili con energia solare, una zona ristorante, una per lo shopping e una per gli eventi. Ma soprattutto integrata con il Teatro Franco Parenti. Ecco come è stata ripensata la piscina Caimi di via Botta. Il nuovo impianto è stato presentato pochi giorni fa dall'assessore allo Sport, Chiara Bisconti che ha annunciato la convenzione tra Comune e Fondazione Pier Lombardo per il quarantennale dello storico teatro milanese: «É l'avvio di una nuova fase per un centro balneare unico nel suo genere ed è una soddisfazione incredibile - ha dichiarato la Bisconti – un luogo capace di unire estetica, bellezza e pratica sportiva. Restituiamo alla città e al quartiere di un luogo da troppo tempo dimenticato».
Il centro balneare Caimi torna così a vivere dopo due anni di inattività ma non è tutto rose e fiori. Qualche polemica c'è. A cominciare da chi abita in zona che storce un po' il naso di fronte a questo inedito legame tra sport e cultura che teme possa far diventare la piscina più luogo di eventi per un'elite che non un posto per far fare sport soprattutto ai più piccoli. La critica alla convenzione di 25 anni firmata con il tetaro ma soprattutto al progetto che prevede di ridurre le dimensioni della vasca per far spazio alla pedana centrale che ospiterà un solarium.
Non solo. Il comitato Botta Caimi da sempre chiedeva una ristrutturazione più orientata al valore sportivo della piscina, uno degli impianti storici della città ed uno dei pochi con una vasca da 50 metri. Il sindaco Giuliano Pisapia rassicura che non sarà così: «Dopo la chiusura del 2007 il Comune ha fatto una scelta concreta nell'interesse dei milanesi- ha spiegato alla presentazione del progetto- Restaurare la piscina, valorizzarla, riaprirla al pubblico alleandosi con un protagonista della cultura milanese, per un progetto interessante e nuovo per il quale l'Amministrazione sarà garante del suo utilizzo pubblico». Ma le critiche più decise arrivano dal mondo dello sport. Per quella che agli addetti ai lavori sembra più un'occasione perduta: «Questo progetto non aggiunge nulla al valore e alla storia del Teatro Parenti- spiega Luca Sacchi medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Barcellona e oggi voce del nuoto di Raisport- ma è una enorme occasione sfumata per lo sport milanese che ha un grande bisogno di impianti di livello. La Caimi Botta sarebbe potuta diventare quella vasca olimpica che Milano sogna da sempre e invece diventerà un'altra cosa, un luogo di svago che va benissimo ma sarà come tanti altri che già esistono». Il discorso non è nuovo e riguarda più in generale tutti gli impianti sportivi, dal Palalido al Vigorelli, che in città mancano complice anche una crisi che rende più complicato trovare fondi per sostenere i progetti.


«Ci stiamo abituando purtroppo a considerare lo sport come un parente povero- continua Sacchi- Non ce n'è traccia nei discorsi della politica ma non ce ne traccia, tanto per fare un esempio, negli investimenti di Expo di cui tanto si parla. Ed è una scelta poco lungimirante perchè lo sport è un investimento sulla salute. Soprattutto a Milano che è una città che sta invecchiando»

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