Poche vacanze e tanta crisi: tutti in coda ai musei gratis

L'estate gratuita dei musei ha portato buono, anche se c'era da aspettarselo. L'aumento del 10 per cento dei milanesi rimasti a casa a Ferragosto sommato alla corsa al risparmio e all'atavica scarsità di eventi cittadini era una equazione senza incognite. Malgrado l'assenza di mostre di peso, le ferie metropolitane hanno fatto registrare una vera e propria corsa alle collezioni civiche, dal Castello all'Arengario. I dati relativi ai giorni clou, tra il 14 e il 19 agosto, hanno visto quasi raddoppiare i visitatori: oltre 40mila tra turisti e indigeni. Il sindaco d'agosto Cristina Tajani ovviamente esulta: «Aprire gratuitamente le porte dei nostri musei ha avuto un valore non solo culturale ma anche economico: è un investimento strategico che consolida la capacità di attrazione della nostra città». E la settimana di Ferragosto ha salomonicamente premiato un po' tutti, belli e brutti: 14.656 visitatori è il bottino del Castello Sforzesco (6.716 nel 2011), con 4.511 nella sola giornata di Ferragosto. Un successone per il Museo del Novecento con ben 9.127, ovvero quasi il triplo rispetto all'estate scorsa (2.837 a Ferragosto); 1.294 persone han visitato persino il Museo Archeologico (285 nel 2011 e 280 il solo 15 agosto); 4.758 il Museo di Storia Naturale (1.699 nel 2011), 502 il Museo del Risorgimento (154 nel 2011); e ancora, 1.927 alla Galleria d'Arte Moderna, 412 a Palazzo Morando, e infine 2.835 all'Acquario Civico. Ottimi segnali per il brand culturale milanese? Tutt'al più l'ennesima dimostrazione che la domanda interna resta viva e forte e che la gratuità pare sempre un atout irresistibile, malgrado i biglietti dei musei costino meno di un aperitivo.

Ma ora più che mai, con le casse sempre più vuote, le speranze per il futuro sono nelle fondazioni private che, a partire dalla Grande Brera, si spera possano assorbire anche musei obsoleti e male allestiti, dalla Villa Reale al Castello.

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