La proprietà vuole cacciare i centri sociali da Monte Rosa

Dentro lo stabile occupato anche ristorante e libreria L'esposto a prefetto e questore ora chiede lo sgombero

Alberto Giannoni

Qualcosa si muove in via Monte Rosa 84, e finalmente non sono solo le attività abusive dei centri sociali, che vanno avanti da quasi 18 anni.

La proprietà dello stabile ha preso l'iniziativa e ha inviato una lettera esposto a prefetto e questore, chiedendo lo sgombero «nel più breve tempo possibile» e declinando ogni responsabilità. Il problema della sicurezza, infatti, non è meno urgente di quello dei pieni diritti da ristabilire in capo ai legittimi proprietari.

Lo stabile, una storica palazzina liberty, è occupato senza titolo dal 12 maggio 2001, da «ignoti che hanno assunto l'insegna di centro sociale Il Cantiere». «All'interno - denuncia la proprietà, una società in accomandita semplice - è presente una libreria gestita dal centro sociale; all'esterno in un terrazzo altrettanto qualificante ma devastato, è presente la birreria estiva denominata Taverna sociale, mentre all'interno dei locali è presente un ristorante per pranzi e cene, e tutto ciò in dispregio alle più elementari norme sulle autorizzazioni igienico sanitarie e di pubblica sicurezza».

Quindi, la palazzina è occupata senza titolo e ospita attività di vario tipo, abusive da ogni punto di vista - ovviamente anche dal punto di vista fiscale - e potenzialmente pericolose, almeno secondo la proprietà. «La sola presenza di persone nello stabile, in una situazione di elevato rischio statico, anche per gli interventi abusivamente operati sulle strutture - si legge nell'esposto - è già di per sé un grave pericolo». «Ma c'è di più - prosegue la lettera indirizzata a prefetto e questore - attualmente viene svolta nei locali seminterrati di tale stabile attività di ristorazione totalmente illegittima e priva di ogni più elementare autorizzazione». La proprietà denuncia inoltre, sottolineandolo, che questa attività di ristorazione con cucina «comporta l'uso di varie apparecchiature elettriche e/o a gas che se non idoneamente installate e collaudate possono comportare rischi di sciopero o incendio». «Durante la stagioni primaverili ed estive - si legge ancora - viene invece effettuata attività di ristorazione e incontri sulla terrazza esterna al fabbricato. In tal caso - si legge ancora - non è dato sapere alla proprietà la quantità di afflusso delle persone, su di una struttura costituita da semplice solaio di copertura del piano cantinato, che nei casi di sovraffollamento può comportare il cedimento strutturale, con conseguenze semplicemente catastrofiche».

Queste attività che all'interno sono condotte in spregio di ogni regola sono state documentate anche da un sopralluogo della consigliera regionale Silvia Sardone - un fatto che viene citato nell'esposto.

La proprietà di via Monte Rosa ricorda che la «intromissione» nello stabile è avvenuta in dispregio alle

più elementari norme del diritto», «attraverso danneggiamento, violazione di domicilio e invasione di edifici». E parla di «devastazione attuata a una legittima proprietà». Adesso tocca alle autorità decidere il da farsi».

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