D'ora in poi il Comitato di Gestione della Casa della Memoria dovrà «condividere i materiali di comunicazione che veicolino il logo del Comune» per «preventiva approvazione da parte della giunta» sull'utilizzo del logo medesimo. Le proteste di Fratelli d'Italia hanno raggiunto un risultato. Il caso nasce dal seminario su «Neofascismo ed estreme destre in Italia, tra passato e presente» promosso ieri da Anpi alla Casa della Memoria di via Confalonieri, sede che è di proprietà del Comune ma affidato a Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Anpi, Aned, Associazione Italiana Vittime del terrorismo e dell'eversione contro l'ordinamento costituzionale dello Stato e Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969 per le loro attività. Il capogruppo di FdI Riccardo Truppo già settimane fa ha chiesto di bloccare il seminario che partiva da dopoguerra e strategia della tensione e arrivava fino a Lega e Fratelli d'Italia. «Si porta avanti la tesi - contestava - di una continuità storica tra periodi bui caratterizzati da gravissimi fatti di terrorismo del dopoguerra e partiti di destra che hanno vinto democraticamente le ultime elezioni». Ci sono voluti pressing, mail e question time per chiarire intanto che nè la presidenza del Consiglio comunale, nè la giunta avevano autorizzato formalmente l'utilizzo del logo del Comune. Alla vigilia venerdì ha interrogato anche il sindaco Beppe Sala, che ha delegato l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi a rispondere. E l'assessore ha precisato che l'attività svolta dalle associazioni all'interno della Casa, in base alla convenzione in corso, «avviene in forma autonoma e senza che l'amministrazione eserciti né una forma di coordinamento né una supervisione o condivisione preventiva dei contenuti». Le iniziative avvengono «sotto diretta responsabilità delle singole associazioni». Nel caso specifico, il seminario era «inserito in un programma di lezioni a cura di Anpi Scuola. L'uso del logo del Comune sui materiali di comunicazione si deve esclusivamente alla condizione oggettiva per cui l'immobile è un Istituto della Cultura di proprietà del Comune, non in base a patrocini specifici o delibere». Tutto ciò premesso, la giunta comunale ha deciso d'ora in poi di assumere un controllo: «Si ritiene opportuno far presente con nota formale di questa direzione al Comitato di gestione della Casa la necessità di condividere i materiali di comunicazione che veicolino il logo del Comune per preventiva approvazione sull'utilizzo da parte della giunta relativamente all'utilizzo del logo medesimo». Truppo è soddisfatto a metà: «In futuro il Comune verificherà preventivamente i programmi culturali, di fatto ha preso le distanze da quanto è accaduto e ora ritiene che sia necessario un controllo. Ma il messaggio ormai è stati veicolato con danno di immagine per Lega e FdI, associati a concetti come terrorismo e strategia della tensione con cui non hanno nulla a che vedere, è grave. Sala dovrebbe richiamare pubblicamente Anpi».
E ieri l'assessore Sacchi e il vicesindaco Anna Scavuzzo hanno inaugurato in via Plezzo, all'Ortica, un maxi murale dedicato a 7 perseguitati antifascisti - da Sandro
Pertini a al deputato Pci Giuseppe Di Vittorio alla partigiana Teresa Noce -, un'opera presentata simbolicamente a 100 anni dall'anniversario della marcia su Roma che il 28 ottobre 1922 segnò l'avvio del fascismo al potere.
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