Protesta con i bauli in piazza, Assoallestimenti: "A fianco dei lavoratori dello spettacolo"

Il presidente di Asal, Sandro Stipa: "Servono azioni concrete che attendiamo da troppo tempo a sostegno del mondo degli eventi, della musica dal vivo, degli spettacoli e delle fiere"

Protesta con i bauli in piazza, Assoallestimenti: "A fianco dei lavoratori dello spettacolo"

“Ai lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura che sono scesi in piazza Duomo a Milano per rivendicare i diritti di un settore letteralmente in ginocchio, va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Siamo al loro fianco per chiedere al Governo e alle istituzioni che ascoltino, finalmente, le ragioni di un comparto fondamentale per il nostro Paese fatto di allestitori, tecnici, operatori dello spettacolo e organizzatori fieristici".
Così Sandro Stipa, presidente di Asal Assoallestimenti di FederlegnoArredo che rappresenta oltre 360 aziende italiane produttrici e fornitrici di allestimenti e servizi fieristici, si schiera con i lavoratori dello spettacolo che ieri hanno portato nel cuore della città 500 bauli neri usati per contenere per contenere gli strumenti utilizzati per gli spettacoli dal vivo lasciati vuoti in segno di protesta per denunciare la crisi del settore, tra i più colpiti economicamente dall'emergenza coronavirus, uniti nello slogan "Un unico settore, un unico futuro".

"Un patrimonio di know how e professionalità che il governo ha il dovere di tutelare, perché non possiamo dimenticare che il settore degli allestimenti è stato uno dei primi a fermarsi e sarà uno degli ultimi a ripartire, con mancati fatturati che toccano punte di oltre l’80%”, aggiunge Stipa che spiega: “Con la manifestazione ‘Bauli in Piazza’ ci auguriamo che non solo si tengano accesi i riflettori sul mondo degli eventi, della musica dal vivo, degli spettacoli e delle fiere, che contribuiscono non solo allo sviluppo culturale, ma anche al Pil del nostro Paese, ma si mettano in campo, quanto prima, azioni concrete che attendiamo da troppo tempo".

"Stiamo parlando di una vera e propria industria che da mesi e mesi non lavora - aggiunge il presidente di Asal -.

Continueremo a portare le istanze di questi lavoratori e delle loro famiglie in tutte le sedi opportune, perché non farlo significherebbe dimenticarsi di aziende per lo più piccole ferme da febbraio scorso”.

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