Pusterla dei fabbri, al via i restauri

I lavori dureranno qualche mese e costeranno 400mila euro. Gli ultimi interventi nel secondo dopoguerra

Pusterla dei fabbri, al via i restauri

Via ai lavori della straordinaria medioevale Pusterla dei Fabbri in piazza Sant'Ambrogio di fronte alla Basilica e a fianco della Torre della Tortura (Museo di Criminologia), del medesimo periodo. È arrivata l'autorizzazione alla Sant'Ambrogio parking che aveva accettato la cifra di 400mila euro perché il monumento ristrutturato da Luca Beltrami tra Ottocento e Novecento, architetto e urbanista, artefice della Milano monumentale, potesse tornare agli antichi splendori.

Per l'intervento di consolidamento della struttura si parla di qualche mese, in concomitanza all'attesa che si completino gli ultimi box creati sotto la pavimentazione di piazza Sant'Ambrogio eseguiti dalla Borio Mangiarotti e durati una decina di anni. Il titolare Claudio De Albertis e l'ingegner Ernesto Boccalatte si ritengono soddisfatti: «È stata fatta una grande pulizia dell'area e le auto non sono più parcheggiate, né lì né sul sagrato della chiesa. Sapevamo che la Pusterla aveva bisogno di lavori di consolidamento perché dopo i più recenti, svolti nel dopoguerra, grazie all'Associazione degli amatori armi antiche e dopo lo storico intervento degli anni Tenta effettuato da Gino Chierici, poco è stato fatto».

L'ex vicesindaco Riccardo De Corato era subito corso ai ripari quando dalle volte della Pusterla caddero alcuni mattoni. Secondo l'assessore Ada Lucia De Cesaris, è stata importante questa scelta: «Stiamo parlando di una delle porte minori posta sul tracciato medioevale delle mura di Milano. Il monumento è costituito da due torri e un ingresso centrale a doppia fornice (due archi a volta consentono il passaggio); la torre Sud, la più alta e la più visibile è la più antica, rimanendo in parte inglobata nell'edilizia minore. A fianco c'è il muro del complesso di Sant'Orsola». Infatti la torre Nord e il doppio fornice sono stati demoliti e accorpati ad altri edifici.

Sopra la lunetta centrale della Pusterla si trova uno splendido bassorilievo dei santi Ambrogio, Gervaso e Protaso, sul lato opposto la basilica e via Lanzone. Anche il fossato verrà ripulito e isolato in maniera da preservare meglio i monumenti e la cura del verde e delle piante in esso contenute. «È importante che si rispettino gli impegni presi dal costruttore per la parte pubblica – sostiene l'assessore all'Urbanistica De Cesaris -. Le due torri sono in degrado, pertanto il restauro è necessario e urgente».

Un modo di farsi perdonare da parte della Borio Mangiarotti e dell'attuale Sant'Ambrogio parking per i cimeli rinvenuti dalle ruspe di scavo durante i lavori di intervento. Nel sottosuolo vi era una parte del cimitero romanico e le polemiche furono parecchie. Per questo si parla di un «rimedio» intelligente forse per tutti i disagi causati agli abitanti della zona perché l'impresa è stata ardua e complessa, come anche la vendita e la consegna degli ultimi box, a livello più inferiore.

Numerose sono state le battaglie perché non si voleva il parcheggio sotterraneo. Erano in pericolo la stabilità delle case e la falda d'acqua già al secondo livello dei box era un problema. Esisteva anche il pericolo di staticità del campanile di Sant'Ambrogio secondo gli esperti (un comitato di tutto rispetto aveva osteggiato la scelta del sindaco Albertini). Non piaceva e non piace il fatto che per scavare il parcheggio si sia dovuto tagliare una fetta di verde e di alberi, nonché di panche, rifugio di studenti, bambini e anziani. Ora la struttura di risalita con una grande tettoia in ferro e la sua struttura portante in vetro, sembra fare a pugni con gli edifici circostanti, la Cattolica e il mausoleo di Muzio, la caserma, le abitazioni storiche che si affacciano sulla piazza, nonostante un lavoro di pedonalizzazione che è un piacere per gli occhi.

L'accesso è consentito solo ai residenti. Piace poco la ghiaia bianca che con l'acqua si inzuppa e il fatto che vi siano pochi alberi, insieme al fatto che si, la pavimentazione di lastroni di pietra è stata sollevata a livello dei edifici (con il rischio che l'acqua piovana entri negli androni), ma che dia un senso di ordine e omogeneità alla piazza, ma forse la pedonalizzazione con tanto di pietra doveva partire dal semaforo all'angolo con via Carducci e quindi all'altezza della Pusterla e della Torre delle Armi.

Se una critica va fatta al progetto estetico, è quella di avere messo troppo fitti paracarri in pietra per impedire la sosta anche provvisoria delle auto, bastavano quelli disegnati dall'architetto Caccia Dominioni? Giusto comunque che il parcheggio paghi il restauro.

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