Quarantene e crollo incassi. Allarme rosso per le imprese

Il 72% perde clienti, il 41% ha dipendenti positivi. Confcommercio: "Subito aiuti da governo e Comune"

Quarantene e crollo incassi. Allarme rosso per  le imprese

Crollo delle vendite e problemi a gestire le attività perchè i dipendenti sono positivi o in quarantena. L'effetto Omicron sta colpendo in modo pesante le imprese del terziario e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli lancia l'allarme e la richiesta di maggiori sostegni economici da parte del governo. I dati elaborati dall'Ufficio Studi dell'associazione dei commercianti su un campione di oltre mille imprese tra ristoranti, servizi e negozi non alimentari offre una fotografia puntuale della situazione. Il 72% degli intervistati dichiara che la moltiplicazione dei contagi ha provocato il calo della clientela, il 41% ha difficoltà a causa dei dipendenti in isolamento, il 21% registra anche problemi nei rifornimento. Solo l'8% delle imprese non rileva variazioni significative. La risalita dei contagi unita alla conseguente crescita dello smart working pesa e ha conseguenze sia economiche che organizzative sul 68% delle attività, una percentuale che si alza fino all'87% nei settori della ristorazione e della ricettività. E finora è stato scongiurato ma aleggia sempre l'incubo del passaggio in zona arancione che per il 67% degli intervistati causerebbe perdite variabili tra il 10 e il 30%. Il 10% teme anche il rischio di chiusura. Le aspettative per il 2022 non sono rosse: oltre la metà (53%) non prevede cambiamenti significativi rispetto al 2021, per il 25% la situazione addirittura peggiorerà, almeno il 22% prevede «un anno migliore» di quello passato. É l'altissima, al 91 per cento, l'insoddisfazione per le misure economiche di sostegno attualmente in vigore. Il 37% chiede agevolazioni fiscali, il 28% maggiori e più rapidi indennizzi, il 18% una moratoria creditizia e il 17% la cassa integrazione Covid. E se l'80% promuove l'obbligo di vaccino per gli over 50, i commercianti si dividono sulle misure per contrastare l'emergenza (come il green pass rafforzato obbligatorio anche ai tavolini all'aperto o al bancone dei bar): per il 45% sono insufficienti, per il 55% eccessive.

«Cali di fatturato, problemi di personale, le imprese rischiano una nuova e profonda crisi a causa degli effetti Omicron - avverte Sangalli -. Chiedo urgentemente al governo ma anche alle istituzioni locali di attivare al più presto sostegni per i settori più colpiti, in particolare la cassa Covid, indennizzi e moratorie fiscali e creditizie». L'ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo, consigliere comunale, chiede di «ascoltare il grido di aiuto delle imprese. É tempo che anche le istituzioni locali facciano, e la facciano bene, la propria parte. L'allarme lanciato da Confcommercio non può cadere nel nulla. Il Comune si faccia promotore di iniziative concrete volte ad aiutare commercianti, artigiani, micro e piccole e medie imprese, a partire dagli sgravi fiscali».

Il sindaco Beppe Sala ieri ha lanciato l'allarme dell'inflazione «incredibile,

pesantissima, questo porterà a una crescita dei tassi di interesse e chi ha soldi ne può fare anche di più, chi ne ha di meno, chi è più povero, andrà in estrema difficoltà, questo vale per il singolo ma vale anche per il Paese».

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