Nei palazzi del Giambellino e Lorenteggio «comandano» rom e centri sociali. Rivolgersi a egiziani e famiglie nomadi per oocupare un alloggio nel quartiere San Siro: si può scegliere tra via Tracia, via Gigante, via Zamagna. In zona Corvetto il racket è conteso tra tunisini, rom, sudamericani, marocchini, centri sociali. L'Aler ha trasmesso da tempo a chi di dovere - Comune e forze dell'ordine - la mappa delle occupazioni abusive e chi le gestisce. Per l'azienda regionale che in città gestisce 41mila alloggi popolari è ben chiaro il quadro delle organizzazioni criminali che tengono sotto scacco i quartieri storici. Ma come tiene a puntualizzare il consigliere di Forza Italia in Regone Fabio Altitonante, coordinatore cittadino del partito, vanno «chiarite bene le competenze. Aler ha compiti di gestione e manutenzione delle case. Ha attivato da anni un nucleo di controllo e segnalazione, ma non può decidere ed effettuare sgomberi da sola. Quando gli ispettori segnalano i casi la questura interviene nei limiti della disponibilità di uomini e mezzi. Il Comune, che fino ad oggi si è occupato delle assegnazioni negli alloggi anche dell'Aler, è l'attore principale al tavolo per la sicurezza in prefettura, se avesse la volontà politica per combattere davvero le occupazioni abusive e il racket potrebbe farlo, ma fino ad oggi le giunte Pd, prima con il sindaco Giuliano Pisapia e ora con Beppe Sala, non hanno mostrato questa volontà, speriamo in futuro». Cosa servirebbe? «La presenza dei vigili, senza non si possono mettere in atto gli sgomberi. Milano dispone di 4mila agenti della polizia locale, ne basterebbero cento dedicati a questo scopo, chiediamo da più di un anno al Comune la creazione di una task force. Leggiamo puntualmente grandi proclami sulla lotta agli abusivi, ma non seguono gli atti».
Forza Italia mostra i dati dal 2009 al 2016, ci sono di mezzo tre giunte. Prima del 2011, quando governavano Letizia Moratti e il centrodestra, gli alloggi occupati erano sotto quota duemila. Sotto la giunta Pisapia sono saliti fino a quota 3.010 nel 2015 e 3.263 nel 2016 (a giugno c'era stato il passaggio di consegne a Beppe Sala). «Non hanno fatto bene una serie di messaggi negativi come occupare non è reato del primo assessore alla casa di Pisapia» ricorda Altitonante. Gli sgomberi programmati nel 2009 erano 193 e quelli effettivamente eseguiti 155, l'anno corso il rapporto è stato di 132 e 103. E gli sgomberi in flagranza? La percentuale di recupero è scesa da 90 al 62 per cento.
Dal primo dicembre del 2014 il Comune ha affidato a Mm la gestione dei 29mila alloggi popolari di proprietà. Recentemente Sala e l'assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti in conferenza stampa hanno assicurato che dopo il picco molto alto delle occupazioni nel 2014 (circa 1.420) il livello è sceso intorno a 980. «Non vorremmo - polemizza però il coordinatore azzurro - che si creassero milanesi di serie A e di serie B, la polizia locale deve essere inviata anche negli alloggi gestiti dall'azienda regionale.
Per questo insisto, se non viene istituita una task force per il controllo dei quartieri, casa per casa, ci vorranno più di trent'anni per liberare tutti gli alloggi. Il Comune deve collaborare ai controlli, le forze di polizia non sono sufficienti».
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