Regione all'unanimità: "No a chi predica odio e sottomette le donne"

Tutto il Consiglio vota la mozione Beccalossi. Sì di sinistra e 5 Stelle. Giunta: "Preoccupati"

Regione all'unanimità: "No a chi predica odio e sottomette le donne"

Voto all'unanimità, tre impegni. Il Consiglio regionale ha votato ieri sul caso dell'imam in arrivo a Pasqua a Milano. L'aula ha approvato con 71 voti su 71 la mozione presentata dalla consigliera Viviana Beccalossi e firmata da tutto il centrodestra. Oltre a Lega, Forza Italia e centristi hanno votato a favore i 5 Stelle e - proponendo integrazioni - anche Pd e Più Europa.

Il caso, sollevato pochi giorni fa dal Giornale, è quello della Fiera della Speranza dell'organizzazione Islamic Relief. All'evento, che prevede concerti e spettacoli, sono annunciati «ospiti internazionali» controversi, fra i quali Jasem Al Mutawa, noto per l'intervista tv in cui disquisiva con un interlocutore sulle percosse alle donne, indicandone casi e modalità. «Si può trovare in rete un video in cui insegna che la moglie non va picchiata con bastoni pesanti, ma con mano leggera, per farle capire chi comanda» ha spiegato uno dei massimi esperti di radicalismo islamico, Lorenzo Vidino, direttore del programma di ricerca della George Washington University. Nel frattempo è spuntato un altro video in cui lo stesso imam spiega le differenze fra uomo e donna in ordine all'attitudine a parlare e pensare.

La mozione considera «inammissibile» che «si possa accettare di assistere a una manifestazione» che «veda nel suo programma la presenza di personaggi che possano diffondere idee in palese contrasto con la Costituzione». Quindi impegna la giunta «ad attivare tutti gli strumenti possibili» per evitare che possano «intervenire ospiti che sostengono la superiorità dell'uomo sulla donna» e invita la giunta a un'interlocuzione con la prefettura per «assicurare un pieno controllo del programma e soprattutto degli ospiti». Michele Usuelli di «Più Europa», premettendo che avrebbe votato comunque a favore, ha proposto e ottenuto che la mozione fosse integrata con l'impegno a «stigmatizzare con forza ogni intervento pubblico che dichiari o sottenda la supremazia dell'uomo sulla donna, indipendentemente da ragioni culturali, religiose o di tradizione». A favore, con due modifiche, anche il Pd. E sì dai 5 Stelle. «In Italia - ha detto Andrea Fiasconaro - non deve esserci spazio per persone che sostengono cose che sono contro la legge, o il buon senso o la dignità della donna, in Lombardia o in Veneto. Ben venga questa mozione».

A nome della giunta è intervenuto l'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato: La giunta regionale - ha detto - condivide le preoccupazioni espresse all'unanimità dal Consiglio e attiverà iniziative e interlocuzioni con le autorità competenti, per evitare che i timori diventino realtà». Quindi, a margine, ha ripreso il tema moschee.

«Sul quale - ha aggiunto - dovremmo riflettere attentamente, tenendo presente che in qualsiasi momento possiamo modificare la legge. Abbiamo gli strumenti per poterlo fare, lo ha ammesso anche l'assessore comunale Maran».

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