Un'estate con luci e ombre quella dei ristoratori milanesi che, duri e puri, hanno deciso di restare aperti tutto agosto. Sarà forse vero che, a causa della crisi, è aumentata la popolazione rimasta a far le ferie in città. Ma proprio la suddetta crisi sembra aver scoraggiato i più dall'abitudine di grandi libagioni e anche le calde serate metropolitane tra Brera e i Navigli sono andate tendenzialmente al risparmio, complici i soliti abbondanti happy hour e le proliferanti gelaterie. Ma la maggior parte dei ristoratori d'agosto non si pente della scelta fatta e spera di ribadire alla prossima stagione. Perplesso Cesare Denti, titolare di blasonati ristoranti meneghini come l'Osteria dei Binari di via Tortona, la Trattoria Aurora di via Savona e le storiche pizzerie Grand'Italia nel cuore di Brera: «Francamente i dati sulla presenza di milanesi in città non mi convincono molto. Coprendo diverse zone turistiche della città, ho constatato invece un netto calo rispetto alla scorsa stagione, che in termini di clientela è stato di un buon 30 per cento. Il Binari, che ha un bel giardino senza zanzare, ha lavorato meglio, ma per gli altri locali non posso ritenermi soddisfatto. L'Aurora, ad esempio, dopo la prima settimana d'agosto ho preferito chiuderla, ma anche le pizzerie di Brera hanno lavorato poco, penso anche colpa del troppo caldo. La prossima estate? Ci penserò». Se la prende col caldo anche Elide Moretto, titolare del Matarel di corso Garibaldi: «Fino a Ferragosto è stata dura anche perchè la nostra è una cucina tradizionalmente lombarda, con ossobuco e risotti. Quest'anno però ci hanno salvato i tartufi che attirano sempre gli intenditori, ma inutile nascondere che la crisi ha dimezzato il lavoro. La prossima estate? Saremo ancora qui come da 50 anni a questa parte, perchè tra i nostri clienti ci sono tanti abituè che lavorano anche d'estate, come medici e giornalisti...».
Un'isola un po' più fortunata i Navigli, il mare dei milanesi che ogni estate catalizza il passeggio serale degli agostani. Alessandro Pasqualotto, titolare del ristorante Officina 12 sull'Alzaia, non ha accusato particolari cali rispetto alla scorsa stagione: «Diciamo che dobbiamo ringraziare soprattutto la clientela straniera che è aumentata e quando si siede spende senza problemi. I conti degli italiani, invece, sono sempre più bassi e spesso chi arriva si accontenta di una pizza anzichè provare le specialità del ristorante». A proposito di pizza, si mostra ottimista Antonio Telesco, titolare del ristorante Cuore e Sapore di via Casale a Porta Genova, un centinaio di coperti, il più apprezzato dagli intenditori della vera margherita napoletana. «In agosto abbiamo fatto un po' fatica perchè, effettivamente, di milanesi in giro ce n'erano pochi. Ho lavorato più che altro con i turisti che hanno apprezzato, oltre alla pizza, anche la nostra cucina casalinga di ispirazione partenopea e spesso sono anche ritornati. L'anno prossimo penso di ripetere anche perchè 'sta crisi dovrà pur finire...».
In zona Fiera, il re delle estati milanesi è da sempre il giovane italocinese Angelo Zhao, titolare de La Locanda di via Raffaello Sanzio, specializzato sulla carne. Carta vincente, il rapporto qualità-prezzo. «Anche quest'anno ho tenuto aperto tutto agosto, ma non nascondo che il calo c'è stato eccome. Sia dal punto di vista delle presenze nella zona (i parcheggi erano deserti) sia dal punto di vista del lavoro. Non siamo mai stati un ristorante caro e infatti abbiamo una clientela mista e mediamente giovane. Eppure ho notato che il pubblico sta molto attento con le ordinazioni e preferibilmente opta per la pizza o per un primo piatto.
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