Sala non spegne Area C nonostante lo sciopero: caos sui mezzi e in strada

Mascaretti (FdI): "Il sindaco modifichi il Pac". Sardone (Lega): "Gente obbligata a spendere"

Sala non spegne Area C nonostante lo sciopero: caos sui mezzi e in strada

C'è chi si ostina a lamentarsi genericamente dando la colpa al bel tempo, quindi all'incoscienza «della gente» e infine ai «pochi» controlli, arenandosi in una lagna di luoghi comuni. In realtà nella battaglia contro il Covid e contro gli assembramenti che favoriscono la diffusione del virus, infatti, quel che non ci sta, quel che non dovrebbe essere permesso, è ben altro. Ad esempio lo sciopero dei mezzi di ieri che, coinvolgendo le 4 linee della metropolitana fino alle 15 e poi dalle 18 fino alla fine del servizio, oltre a creare i numerosi e immaginabili disagi, ancora più ha spinto i milanesi e comunque tutti coloro che dovevano e potevano muoversi per la città nonostante le restrizioni della zona rossa, a sovraffollare i trasporti di superficie e ad andare a piedi, riempendo anche piazze e parchi. Anche perché il sindaco Beppe Sala e la sua giunta, nonostante lo sciopero fosse stato annunciato dai sindacati con largo anticipo, si sono ben guardati dallo spegnere Area C. E così hanno contrastato l'utilizzo di tutte le auto, il mezzo più sicuro per muoversi in una situazione di diffusione del contagio come quella attuale.

«Premesso che, vista la zona rossa, le telecamere non dovrebbero essere attivate a prescindere per evitare assembramenti pericolosi su bus, metropolitane e tram, un accorgimento maggiore andava fatto» commenta Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. E conclude: «È veramente inconcepibile che la sinistra, ambientalista solo a parole, se ne freghi delle esigenze dei milanesi e dei pendolari: c'è uno sciopero che paralizza Milano e li si obbliga a spendere soldi per Area C?».

«Nonostante le mie continue richieste di spegnere Area C fino al raggiungimento dell'immunità di gregge e di sospendere la riduzione dei parcheggi e il restringimento delle carreggiate, l'Amministrazione Sala prosegue contro ogni buon senso. Lo sciopero dei mezzi dovrebbe far riflettere: in una città in cui le auto non possono circolare, se si ferma il trasporto pubblico ogni attività economica si ferma. Inoltre Sala dovrebbe modificare il Pac (Piano aria e clima) in un'ottica di sviluppo sostenibile poiché adesso non è così» insiste Andrea Mascaretti capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino.

Severo con l'Amministrazione comunale anche Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia. «Si preannunciava un venerdì nero e così è stato. Solo chi amministra con l'ideologia e non con il buonsenso come l'assessore alla Mobilità Marco Granelli poteva lasciare accese le telecamere di Area C. Si aggiunge caos al caos, con mezzi di superficie presi d'assalto dai milanesi e attese che superano la mezz'ora. Sala non venga a farci la solita ramanzina social perché è ora che si faccia da parte!».

Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza e consigliere comunale per FdI definisce area C «il bancomat di Palazzo Marino: chi entra in città deve pagare!». E aggiunge: «In passato era prassi consolidata spegnere i varchi della Ztl quando, a causa di scioperi sindacali.

Ieri invece la maggior parte dei lavoratori, in assenza di un'alternativa, sono stati obbligati a utilizzare i propri mezzi e a pagare: mi viene da pensare che forse l'Amministrazione sia ormai alla canna del gas e non possa permettersi nemmeno in una giornata di sciopero dei mezzi pubblici di spegnere i varchi».

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