Si apre un spiraglio nella vicenda di Sea Handling e si riaccende la speranza di annullare, o più realisticamente rinviare, la maxi multa da 360 milioni di euro. Il Tar della Lombardia ha accolto la richiesta di sospensiva, presentata dal Comune di Milano, sui presunti aiuti di Stato ricevuti tra il 2002 e il 2010 dalla società.
«È una vittoria del Comune, della tenacia con cui questa amministrazione sta perseguendo l'obiettivo di tutelare l'occupazione e i servizi aeroportuali milanesi - commenta il sindaco Giuliano Pisapia - Il fatto che il Tar abbia accolto l'istanza rappresenta un chiaro riconoscimento della fondatezza delle nostre ragioni. Non solo, il pronunciamento del tribunale amministrativo ci offre un po' più di tempo per studiare le migliori soluzioni possibili con l'obiettivo di tutelare i posti di lavoro e la continuità dei servizi». «Dopo questo risultato estremamente positivo - conclude Pisapia - riprendiamo con decisione il nostro impegno, insieme a Governo, sindacati e Sea, nella difficile battaglia in sede europea».
Il cda di Sea Handling si riunirà, entro la fine di maggio, per approvare il bilancio da presentare all'assemblea degli azionisti di fine di giugno. «Se gli amministratori decideranno di accantonare i 360 milioni per fare fronte alla sanzione, ci troveremmo di fronte alla liquidazione della società» temono i rappresentanti di Filt Cgil. Dal primo giorno ci siamo mossi perché il cda decida di non accantonare quel fondo evitando così il fallimento».
La strada maestra, secondo i sindacati, è quella di una sentenza del Tribunale Europeo che sospenda la sanzione. Altrimenti nemmeno l'esito positivo della sospensiva del Tar lombardo è sufficiente a sbloccare la situazione.
«Solo una decisa posizione del Governo che dica alla Ue che quella decisione così come è non è attuabile potrebbe giustificare il mancato accantonamento dei 360 milioni sul bilancio salvando Sea Handling» precisano i sindacati che il 29 maggio sciopereranno con i lavoratori e terranno un presidio davanti alla prefettura «contro il silenzio del governo e in attesa che si concretizzino gli incontri».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.