«Sono il vero Jesus Christ superstar»

Ted Neeley, a 71 anni, interpreta sul palco il ruolo che nel 1973 lo rese un personaggio in tutto il mondo

È tornato a Milano «Jesus Christ Superstar» e, a differenza del veloce passaggio in autunno agli Arcimboldi, questa volta è per restare a lungo. Fino al 28 giugno (ore 21, sabato ore 17, ingresso 79-39 euro, info 02.76.00.00.86) infatti sul palco del Teatro Nuovo andrà in scena la celebre opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, nell'allestimento di Massimo Romeo Piparo che, dall'anno scorso, festeggia il proprio ventennale nel migliore dei modi: con il Gesù originale dello storico film diretto da Norman Jewison nel 1973, Ted Neeley. E con un progetto di tour europeo ufficializzato e imminente, che ha avuto il placet degli autori e che partirà dall'Olanda.

Dopo alcune disavventure legate allo smarrimento del proprio passaporto, disguido che lo ha obbligato a non sbarcare, tornare dall'altra parte dell'oceano per poi ritornare in Italia nel giro di poche ore, Ted Neeley si è impegnato a non mancare la presentazione dello spettacolo alla stampa cittadina. C'era, soprattutto, la voglia di raccontare un rapporto con l'Italia che il perfomer statunitense non esista a definire magico: «Quando mi sono accordato con Piparo - spiega l'indimenticabile Jesus icona degli anni '70, oggi settantunenne – l'idea era di stare sei, sette settimane insieme. L'esperienza è stata così speciale, che sono rimasto un anno». Ora, dopo 250mila spettatori, due serate evento all'Arena di Verona, 120 repliche in 16 città italiane e quattro mesi di pausa, lo show torna in scena al Nuovo e, spiega Piparo buttandola in battuta, «l'Expo non c'entra nulla: torniamo per i milanesi, certo non ci aspettiamo orde di giapponesi in sala». Della futura missione europea del suo «Jesus», il regista siciliano rivela: «L'autore delle liriche Tim Rice venne a vedere lo spettacolo agli Arcimboldi, dopodiché a cena ci disse che a suo parere era una delle produzioni migliori che avesse mai visto in tanti anni. La cosa ci riempì di orgoglio, Rice ne parlò con Lloyd Webber e, grazie a loro e grazie naturalmente alla presenza nel cast di Ted, oggi siamo pronti per essere l'unico Jesus ufficiale in tour internazionale». Band di 12 elementi dal vivo diretta da Emanuele Friello, 24 tra acrobati, trampolieri e ballerini coreografati da Roberto Croce, un cast di protagonisti dove spiccano, oltre a Neeley, il veterano Paride Acacia nel ruolo del sacerdote Hannas, il sorprendente Feysal Bonciani in quello di Giuda e Simona Distefano come Maddalena. «Jcs» (come lo chiamano i fan) è il cult-movie che ha segnato a fuoco la generazione di giovani degli anni '70 e che è passato come testimone diretto di generazione in generazione: «Ci sono famiglie che mi seguono negli States – spiega Neeley – che tramandano di padre in figlio la conoscenza di questo show. Ci sono persone che, grazie ad esso, hanno scoperto la fede.

O che ascoltano la musica e vedono il film nei momenti difficili della loro vita, per trarne forza e ispirazione. Tutto questo non può che inorgoglire me, che per più di 40 anni ho portato in scena almeno cinquemila repliche di Jesus».

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