Sorpresa Serravalle: l'addio alle Province la regala alla Regione

Sorpresa Serravalle: l'addio alle Province la regala alla Regione

Il voto del senato al disegno di legge Delrio che trasforma le Province in enti di secondo livello e ne snellisce le funzioni a partire dal 2015 (160 sì, ma 133 no), avrà tra le tante conseguenze anche il passaggio della Serravalle alla Regione. Uno dei tanti effetti scoperti tra le pieghe del provvedimento dal Sole 24 ore che ieri spiegava come la principale partecipata in mano a Palazzo Isimbardi cambierà proprietario. Nell'articolo 9 dello «Svuota Province» il nome della società autostradale non viene fatto, ma è proprio questa data, unita all'indicazione della «norma di tutela per l'Expo» a far capire che proprio della Serravalle si tratta, la società controllata da Palazzo Isimbardi attraverso la sua holding Asam con il 52 per cento delle azioni. La norma fa riferimento al fatto che la «Regione Lombardia, anche mediante società dalla stessa controllate, subentra in tutte le partecipazioni azionarie di controllo detenute dalla provincia di Milano nelle società che operano direttamente o per tramite di società controllate o partecipate nella realizzazione e gestione di infrastrutture comunque connesse all'esposizione universale denominata Expo 2015». Una spiegazione articolata che allude a una sola società, la Serravalle appunto, la cassaforte provinciale da 200 milioni di ricavi l'anno che in pancia si ritrova anche la Pedemontana, un'opera in costruzione da 5 miliardi (inclusi gli oneri finanziari) e controllata a cascata dalla stessa società autostradale. Un'infrastruttura che fa parte del dossier di candidatura dell'Expo, ma che al di là delle rassicurazioni del governatore Roberto Maroni non sembra aver ancora trovato i finanziamenti necessari. Di sicuri per ora sembrano esserci solo i 20 chilometri che vedranno la luce in tempo per l'Expo. E va considerato che tra l'altro Serravalle è anche stazione appaltante della Rho-Monza, un altro tassello importante per la viabilità in vista del 2015.
«Questa - si lamenta Giovanni De Nicola, assessore alle Infrastrutture della Provincia - è una vera e propria confisca senza nessun risarcimento. Più che un decreto Delrio è un decreto delirio, pieno di follie e contraddizioni». Un passaggio, quello della Serravalle alla Regione, dovrebbe essere temporaneo, in attesa di ricollocare la società che gestisce le tre tangenziali milanesi e un tratto dell'autostrada verso Genova all'interno della città metropolitana. Ovvero al Comune di Milano che al momento ne possiede il 14,5 per cento. E del resto proprio dal presidente della Provincia Guido Podestà, quando apparve chiaro che questa era l'intenzione del governo, partì un esposto alla procura per chiedere se non si potesse ravvisare un reato di turbativa d'asta, visto che proprio in quel momento era aperta la gara per la vendita della società. Che poi, come si sa, si chiuse senza che nessun partecipante avesse avanzato un'offerta.

E da considerare c'è anche la possibilità che durante il periodo in cui ne avrà il controllo, la Regione possa provare a vendere il pacchetto di quote in mano pubblica, così come si è già cercato inutilmente di fare. Magari tentando un aumento di capitale che attiri investitori privati interessati a dare ossigeno ai cantieri della Pedemontana.

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