Il sovrintendente Scala: "Contrario a black-list sugli artisti della Russia"

Il sovrintendente Scala: "Contrario a black-list sugli artisti della Russia"

Inevitabile parlare dei casi Gergiev e Netrebko (e non solo), in questi giorni, anche e soprattutto alla Scala. Ieri mattina un visibilmente «dispiaciuto» sovrintendente Dominique Meyer, ha riassunto la posizione sua e del Piermarini, in merito alle «discussioni» sulla guerra e gli artisti russi che in Italia per lavorare: «Sono contro le black list», «lo trovo ridicolo».

E ancora «noi - ha continuato il manager - non faremo mai discriminazioni né sui titoli né sugli artisti». Di più: «Sono stato il primo a chiedere a un personaggio importante» come il maestro Valery Gergiev (amico di Putin), «di distanziarsi dalla guerra, ma c'è una differenza tra chi ha una posizione politica e doveri, e artisti che fanno il loro lavoro». Concludendo con «non sono un giudice e non voglio decidere cose è giusto o sbagliato. Noi siamo tutti contro la guerra». E poi l'anticipazione di un progetto scaligero, un evento, «qualcosa di forte, per sostegno delle vittime». Proprio così.

Intervento elettrico, anche sul caso Anna Netrebko, il soprano russo che ha «sospeso» la sua attività, quella del Piermarini in primis. Motivo spiegato in un messaggio fatto circolare dalla stessa Scala: «Questo non è, per me, il momento di fare musica e di salire in palcoscenico - ha fatto sapere la cantante - Ho quindi deciso per il momento di fare un passo indietro dai miei impegni artistici. È una decisione estremamente difficile per me, ma so che il mio pubblico potrà capirla e rispettarla».

Non solo: secondo Meyer, il caso Netrebko nascerebbe pure dall'irritazione per una fake news sulla sua salute, arrivata in un momento già molto delicato per il conflitto in Ucraina e in un clima difficile per la richiesta fatta dal Piermarini al maestro Gergiev di prendere le distanze dalla guerra.

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