Spari sull'autobus 67, la polizia indaga un 21enne: in casa aveva un arsenale

All'interno dell'abitazione del giovane trovati diversi tipi di coltelli, la pistola senza tappo rosso e cartucce. Il 21enne è ora indagato per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio

Spari sull'autobus 67, la polizia indaga un 21enne: in casa aveva un arsenale

Ha seminato il panico, ma nel giro di una decina di giorni è stato individuato e denunciato. Sarebbe, infatti, un ragazzo milanese di 21 anni, ora indagato dalla polizia per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio, la persona che lo scorso 10 novembre avrebbe sparato alcuni colpi, con una pistola scacciacani, all'interno dell'autobus della linea 67, in direzione Scanini. In quella circostanza, gli agenti erano intervenuti alla fermata dell'autobus di Quinto Romano subito dopo il fatto. Erano state alcune persone presenti a segnalare la presenza di un giovane italiano, il quale aveva esploso alcuni colpi prima di scappare via.

L'arsenale del 21enne

I poliziotti delle volanti della questura di Milano sul posto, il giorno stesso, avevano rinvenuto in tutto sei bossoli, due sul mezzo di trasporto e quattro nelle immediate vicinanze. Dopo il ritrovamento, le indagini hanno consentito di individuare il presunto responsabile. In occasione della successiva perquisizione domiciliare, gli agenti hanno trovato una pistola scacciacani (marca Bruni, modello New Police 88mm), priva di tappo rosso con caricatore, 10 cartucce 8 mm, 50 cartucce 9mm, un coltello a farfalla, otto coltelli Opinel con blocco lama, tre coltelli blocco lama e due coltellini svizzeri. Un vero e proprio arsenale.

L'episodio sulla linea 67

La settimana scorsa, il presunto responsabile aveva aspettato che il bus si fermasse alla pensilina di Quinto Romano, poi era salito a bordo e, improvvisamente, aveva sparato alcuni colpi a salve con la scacciacani, lasciando i passeggeri terrorizzati dal rumore e dalla confusione. Poi era fuggito, lasciando le persone attonite e terrorizzate sul mezzo. A dare l'allarme, in quel caso, era stato il conducente che aveva avvertito subito la centrale operativa. Gli addetti alla sicurezza Atm e gli agenti si erano messi subito alla ricerca del responsabile del gesto.

Il precedente di giugno

Ma quanto accaduto una settimana fa, però non è stato l'unico episodio. Lo scorso 28 giugno, infatti, un ragazzo della stessa età, sempre nella stessa zona, era sceso dal mezzo pubblico su cui era salito, si era girato di scatto, aveva preso la mira e aveva sparato una decina di colpi alle gomme di un altro bus, il 76.

In quel caso, i carabinieri del nucleo oprativo della compagnia Magenta avevano capito subito che il responsabile aveva utilizzato un'arma finta, anche perché sull'autobus non erano rimaasti segni di alcun tipo, né sugli pneumatici, né sulla carrozzeria. Per quella circostanza, in molti avevano pensato al gesto di uno squilibrato e non a un atto di terrorismo.

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