«Sono sconvolta. La violenza alla Montagnetta di San Siro è una notizia terribile, a maggior ragione se si pensa che sono anni che segnaliamo il problema della sicurezza in piazza Santa Maria Nascente, al Monte Stella e al Qt8. Abbiamo chiesto più volte, basta guardare le delibere di giunta del municipio, un presidio fisso della polizia locale a sorvegliare il parco. Auspico che questa volta intervengano anche il questore e il prefetto per dedicare una pattuglia della polizia di stato per proteggere i cittadini e le donne che frequentano le aree verdi e i parchi della zona». A parlare così è Giulia Pelucchi (Pd) vicepresidente e assessore allo Sport del Municipio 8 e residente in zona. «Conosco bene il tema e il quartiere: sono anni che chiediamo un intervento delle forze dell'ordine. Duplice il tema: la massiccia prostituzioni su cui è piuttosto difficile intervenire, per la legislazione e la sicurezza e la protezione dei cittadini che frequentano il parco, in particolare le donne. Il tema delle aggressioni non è certo nuovo, ci aspettiamo adesso, anche se è troppo tardi, un cambio di passo. Non si può più aspettare oltre».
Anche il presidente del Municipio Simone Zambelli (Sinistra per Milano) ricorda come il Monte Stella, piazza Santa Maria Nascente e il Qt8 siano stati segnalati come zone sensibili da presidiare, in vista della riorganizzazione del servizio dei vigili di quartiere. «La questione è ineludibile perché i parchi devono poter essere vissuti con serenità dai residenti e da tutti i cittadini. Con la riorganizzazione del servizio dei vigili di quartiere abbiamo chiesto una pattuglia dedicata possibilmente in bici per potersi muovere e pattugliare tutto il giorno il parco che al momento è presidiato di sera e non a sufficienza». Tra le richieste anche l'installazione delle colonnine Sos per permettere non solo alle eventuali vittime, ma anche ai passanti di segnalare tempestivamente le aggressioni».
Diversa la ricetta dell'ex assessore alla Sicurezza del Comune, ora consigliere regionale, Carmela Rozza (Pd) che si era trovata ad affrontare il tema della sicurezza nei parchi in particolare all'indomani della violenza ai danni di un'anziana al parco Nord: «A seguito del sopralluogo avevamo notato che era il parco era pieno di anfratti e così in moltissime aree verdi della città. Uno dei primi interventi su cui avevamo ragionato era quello di eliminare cespugli e rovi, in modo che possano essere sorvegliati a distanza. Così credo che siano utili più telecamere, a costo anche di sacrificare qualche albero, anche se purtroppo in molti casi servono dopo che l'aggressione è avvenuta». Il senso è che se i parchi sono controllabili a vista, anche i semplici cittadini se vedono un qualsiasi episodio di violenza possono chiamare i soccorsi. L'importante è che il campo visivo sia libero. Di pari passo dovrebbe andare l'implementazione dell'illuminazione. Discorso che vale per la sera e per l'inverno, anche perché in questo caso la violenza alla donna di 45 anni al Monte Stella è avvenuta poco dopo le 18. In piena luce, dunque, e secondo la sua denuncia a opera di «un uomo giovane e di carnagione scura» che l'ha trascinata in un anfratto per poi stuprarla.
Scettico l'ex assessore Rozza, invece, rispetto alle colonnine per l'Sos: «Il problema è che devono funzionare, cioè la tecnologia è sempre a doppio taglio: se un cittadino chiama, ma le colonnine non funzionano, rischia di aspettare a vuoto l'intervento di soccorsi che in realtà non ha chiamato».
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