Super No alla legge Tremaglia

Il comitato vuole abolire il voto agli italiani all'estero

Elena Gaiardoni

«La politica è la nobile arte di sintesi di tutte le scienze umane. Per riabilitarla un anno fa ho fondato il Comitato per il Super No, che ora si batte per l'abolizione della legge Tremaglia sul voto degli italiani all'estero». L'avvocato Andrea Potukian riunisce tutti coloro che concordano su tale abrogazione oggi al circolo culturale «I Navigli» in via De Amicis 17 alle 19,15.

Secondo Potukian gli italiani all'estero devono poter votare, ma non in base alla giungla di modalità che negli anni la legge in questione ha messo in moto, «modalità su cui non sarebbe d'accordo Tremaglia stesso, secondo quanto dichiarato dal dottor Gaetano Lattuada, dirigente nazionale del movimento». Oggi il voto è un mercato che non salva nessuno dei requisiti inerenti ai principi costituzionali di un'espressione democratica: non è un voto né personale, né segreto, né libero. Un tempo i cittadini italiani residenti all'estero venivano a votare in Italia, ora invece la croce sul nome dell'eletto passa attraverso tutto un sistema di deleghe e di invii di schede tramite plichi postali, per cui facendo degli accurati controlli si scoprono casi fuori ogni principio di legalità.

La riunione di oggi a Milano è una delle tante che Potukian ha organizzato, avendo incontrato in giro per l'Italia già migliaia di cittadini concordi con la revisione di un meccanismo che non è da poco, visto che nel 2006 è stato in grado di determinare il risultato elettorale.

«Sono di origine armena - spiega Potukian - ma non ho mai partecipato alla vita politica della mia terra d'origine, per questo non mi sognerei di votare nelle elezioni armene. Chi vota deve essere un cittadino informato e partecipe della politica locale alla quale esprime il suo consapevole consenso».

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