Sala dice no al taser. Ma il Pd gli dà la "scossa"

Anche il Pd abbandona il sindaco e vota con il centrodestra. "Si punta sui ghisa per la sicurezza, ma fanno un mestiere diverso"

Sala dice no al taser. Ma il Pd gli dà la "scossa"

«Se si tratta di sperimentare io non sono mai contrario però è chiaro che non è che sull'onda dell'emotività dobbiamo fare cose sbagliate - ha detto ieri pomeriggio il sindaco Beppe Sala commentando l'approvazione in Consiglio comunale della mozione della Lega sull'estensione dell'uso dei taser anche ai vigili-. Non voglio mai essere quello dei no, ma il buonsenso e i nostri principi devono prevalere». Una dichiarazione che per altro si discosta dal pensiero di parte della maggioranza di centrosinistra che, votando a favore, con il capogruppo del Pd Filippo Barberis, ha permesso l'approvazione della mozione del centrodestra. Voto che, per altri versi, «testimonia il fatto che c'è ancora qualcuno a sinistra che considera la sicurezza degli agenti e dei cittadini come un inutile orpello» commenta la promotrice della mozione Silvia Sardone, consigliera comunale della Lega. Sindaco in primis.

La mossa di tenere lontano la «pistola elettrica» dai vigili era andato a segno a Milano già nel 2019, con l'approvazione di una mozione della sinistra più radicale. Ora il fatto che anche l'attuale maggioranza abbia votato in parte a favore, la dice lunga sulla situazione della sicurezza in città, che solo il sindaco si ostina a non voler vedere. «Il prefetto mi dice che l'indice di delittuosità del 2021 è il più basso degli ultimi vent'anni. La situazione non è fuori controllo» aveva detto solo un mese fa al termine della convocazione del Comitato per l'Ordine e la sicurezza, in cui il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese aveva annunciato l'invio di 255 uomini tra agenti e militari.

«Poi rimaniamo anche un po' al fatto che se si continua a cercare di ributtare sui vigili la questione sicurezza è sbagliato. I vigili devono fare un mestiere diverso» la posizione del sindaco quando il 17 gennaio aveva annunciato l'assunzione di 500 ghisa entro l'anno. Quindi sì ai vigili, anche di più di quelli attuali da mettere in strada e non egli uffici, ma con le armi spuntate. O meglio senza armi. Ma quel è la ricetta del primo cittadino per migliorare la sicurezza in una città che continua ad annoverare aggressioni e furti, violenze e risse? Oltre a infilare la testa sotto la sabbia, fingendo che l'allarme sicurezza non esista.

Ancora ieri il sindaco ha tentato di minimizzare parlando di una situazione uguale ovunque: «La situazione di Milano è tale da porre attenzione, ma parlo coi miei amici sindaci ed è così ovunque. C'è anche un'ondata di emotività che rende le cose difficili. A Belluno ci sono le baby gang, che mai ce lo saremmo immaginato. Abbiamo detto molte volte che queste difficili situazioni avrebbero portato a delle tensioni. Da qui a militarizzare il tutto io ci starei attento», ha detto il sindaco.

Cosa fare dunque a fronte delle violenze di gruppo di Capodanno in piazza Duomo, della movida violenta che squarcia le notti dei week end con risse tra ragazzi che ubriachi che spesso coinvolgono anche gli agenti che intervengono, dei ragazzi massacrati di botte per un cellulare o un commento di troppo a una ragazza, per quanto ancora il sindaco continuerà a far finta di niente? Senza

militari, agenti, vigili senza armi, si può pensare che la situazione si risolva da sola? Con buona pace anche dell'immagine di Milano che rischia di essere offuscata sempre di più dall'ombra della violenza e dell'insicurezza.

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