Teatro, ecco la prima stagione online

Il regista lancia "Racconti in tempo di peste", spettacoli e concerti solo per la rete

Teatro, ecco la prima stagione online

«Il futuro è oggi. Da come reagiamo adesso a questo momento infausto sapremo come saremo poi». Così esordisce nell'intervista Corrado D'Elia, attore, regista e organizzatore teatrale milanese classe 1967, noto al pubblico per il suo senso poetico, artistico e allo stesso tempo per la sua capacità imprenditoriale e organizzativa. L'occasione sono i «Racconti i tempo di peste», una vera e propria stagione teatrale online ideata da D'Elia e creata con Sergio Maifredi e Lucia Lombardo proprio come reazione dinamica e propositiva a questi giorni di quarantena forzata. Compagnia Corrado D'Elia e Teatro Pubblico Ligure producono insomma la prima stagione che si può vedere solo su internet nei siti www.corradodelia.it e www.teatropubblicoligure.it. E non si tratta di un esperimento per improvvisati uomini di teatro: il programma è vario, include anche la musica, e tutto formato da veri professionisti. Da Eugenio Barba che dalla Norvegia manda online il suo ultimo spettacolo, passando per Massimo Wertmuller che legge due sonetti del Trilussa, fino a Giuseppe Cederna che, complice il monte Soratte sullo sfondo, nelle vicinanze di Roma, porta due estratti di Raymond Carver dal libro Racconti in forma di poesia. Non manca il prof. Paolo Bosisio che legge vari estratti de Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern, ambientato sul fronte della Seconda Guerra Mondiale, «per stimolare delle riflessioni su eventuali vicinanze e differenze con quel periodo». Tra Antonio Sixty e Mario Incudine, che porta un estratto del suo Barbablù di Costanza Diquattro diretto da Moni Ovadia, oltre a Tullio Solenghi che legge un racconto del Decameron e il prof. Luigi Marinelli che porta un interessante brano de Il luogo teatrale secondo Tadeusz Kantor, ecco anche dei musicisti come Paolo Fresu, Michele Sganga, Giovanni Falzone e Antonio Vasta. Non manca la componente femminile, con Gabriella Greison che legge Rotola i dadi di Charles Bukowski e Maddalena Crippa che legge Chandra Libia Candiani da Il silenzio è cosa viva. «Certo che è una vera e propria stagione -conclude D'Elia-, è anche per noi uomini e donne di spettacolo un modo per incontrare il pubblico. La solitudine quotidiana per gli attori è un'abitudine.

Studiamo, giriamo, siamo quasi sempre con noi stessi. Fino alla sera, quando incontriamo il pubblico. Che ora non può uscire di casa. Quindi ex malum, bonum come diceva Sant'Agostino. Creiamo un Decameron che ci tenga vivi».

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