Tenta la corsa in ospedale ma partorisce in taxi

Tenta la corsa in ospedale ma partorisce in taxi

È nato alle 16.27 in via Santa Sofia, ma non prenderà il nome dalla strada della circonvallazione interna dov'é venuto al mondo. È un maschietto, infatti, il bebè che ieri ha visto la luce, purtroppo oscurata da nuvole e pioggia, a Milano a bordo di un taxi. Sopra c'erano la sua mamma, una cittadina della Repubblica Sudafricana di 25 anni che, con un'ostetrica a fianco, stava correndo verso l'ospedale Buzzi . Lui, il piccolo, però, aveva una gran fretta. E di arrivare fino all'ospedale per bambini di via Castelvetro, dall'altra parte della città, non ne ha proprio voluto sapere. Ça va sans dire che anche il tassista, quando alla giovane donna si sono rotte le acque, ha dovuto fare la sua parte e dare una mano perché il lieto evento si realizzasse senza complicazioni. E, a sentire gli operatori del 118, giunti sul posto con un'ambulanza e un'automedica, deve essersi espresso al meglio visto che il bambino, all'arrivo dei soccorritori, era già fuori. Al punto che all'autolettiga non è restato che portare il nuovo nato e la sua mamma al Buzzi. Una precisazione forse inutile visto il tono brillante di tutta la vicenda: stanno benissimo entrambi e non ci sono state complicazioni di alcun tipo.

Tre di anni fa era successo a una giovane ecuadoriana che però aveva solo rischiato di partorire in taxi, in mezzo al traffico, durante lo sciopero dei mezzi pubblici, mentre tentava di raggiungere la clinica San Giuseppe: quando le si ruppero le acque, il tassista ha capito che poteva essere realmente questione di minuti ed il bambino sarebbe nato in macchina, ha quindi fermato una volante della polizia di stato la quale, insieme ai colleghi motociclisti, ha scortato l'auto pubblica sino alla clinica.

Una delle vicende forse più singolari è accaduta però all'estero, nel Regno Unito, due anni orsono.

Dove una donna, costretta quasi a partorire in taxi - arrivata in pochi minuti davanti al pronto soccorso, infermiere e ostetriche non poterono far altro che terminare l'operazione sui sedili dell'automobile, mettendoci sopra dei fogli di carta, - dopo il lieto evento è stata investita da una piccola doccia fredda. Il tassista le ha inviato infatti il conto pagato in lavanderia per pulire la vettura.

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