Si sono insospettiti quando, dai controlli al terminale, hanno capito che quella Lancia Y ferma nelle adiacenze dell'Area Fiera di Melzo, dove era in corso l'ultima data della festa del Pd, era una macchina rubata cinque giorni prima. Non che i carabinieri della compagnia di Cassano d'Adda vadano in giro a controllare tutte le vetture a tappeto. Però in certe situazioni il massimo scrupolo è d'obbligo. «Alla festa del Pd, nei giorni scorsi, hanno partecipato parecchie figure istituzionali (tra gli ospiti anche Pierluigi Bersani, ndr) quindi abbiamo predisposto servizi di sicurezza di una certa importanza. Senza contare che accanto alla Lancia c'era una Bmw pulita. Così abbiamo capito subito che non c'era niente di casuale: l'auto rubata sarebbe servita per la fuga e la Bmw subito dopo, per salirci sopra e scappare senza lasciare tracce» spiegano.
Proprio grazie ai numerosi controlli messi in atto durante la festa i militari sono riusciti infatti lunedì sera a rovinare i piani di una banda di tre balordi - Emanuele P., 54 anni, e Rosario M., 57 anni, entrambi pregiudicati, e Monica D.,23 anni, unica incensurata - che avevano pianificato un colpo mordi e fuggi: l'aggressione e la rapina al cassiere della festa del Pd. Appena l'uomo fosse uscito, al termine della serata, lo avrebbero circondato e assalito, per portargli via gli incassi della festa.
Quando il cassiere è uscito, poco dopo l'una e mezza di notte, i militari, che avevano intuito i loro piani, hanno battuto i balordi sul tempo. E notandoli mentre si avvicinavano alla vittima li hanno circondati, bloccati e ammanettati.
«Una volta in caserma sono stati loro stessi, i due uomni e la donna, ad avvalorare le nostre ipotesi con una piena confessione, spiegandoci che aspettavano solo il momento buono per entrare in azione».
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