Ormai ci siamo. Purtroppo.
A Bologna la notte di San Silvestro, in piazza Maggiore, come da tradizione bruceranno il Vecchione, un fantoccio che rappresenta l'anno vecchio. Quest'anno, però, la città più progressista d'Italia - dove si va a 30 all'ora illudendosi di essere green e dove l'assessore alla Cultura è il direttore del festival queer Gender Bender - ha deciso di cambiare. E il Vecchione per non farsi mancare nulla - sarà un trans. Strano non sia anche nero.
L'idea è dell'artista Fumettibrutti, la quale ha ricevuto l'incarico dall'amministrazione comunale, targata Pd. E così il
Vecchione sarà un pupazzo che nelle intenzioni raffigura la Fenice, in realtà è un incrocio tra un Pokemon e un tacchino, di colore rosa, coi capelli argentati e con al collo una chiave che serve per aprire il baule su cui siede «trasformando così la società in uno spazio multicolore dove ogni persona può esprimere la sua unicità».
Ora. L'intenzione è ineccepibile. Chi non desidera una società più accogliente, fluida e inclusiva? (Noi, per esempio). Confidiamo però nella capacità dei bolognesi di cogliere le sottigliezze del simbolismo. I più, temiamo, si fermeranno
al fatto che una scelta ideologica di pochi conta più della Tradizione
per tutti. E alla fine sul rogo, insieme ai sofismi, brucerà una fenice transfemminista. L'apoteosi del Ku Klux Trans.Per il resto, speriamo che il 2025 ci liberi dall'ossessione woke. E ricordatevi di disperdere le ceneri.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.