«È importantissima questa settimana che stiamo aprendo, è una vera boccata di ossigeno per Milano». Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha presentato la Milano Fashion Week che si terrà dal 20 al 26 settembre. La kermesse, realizzata con il supporto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di Ice Agenzia e del Comune di Milano, prevede 210 appuntamenti: 68 sfilate, di cui 61 fisiche e 7 digitali, 104 presentazioni fisiche, 7 presentazioni su appuntamento e 30 eventi. Tra le principali novità di questa edizione, il ritorno in calendario di Salvatore Ferragamo, Boss, Antonio Marras, Vivetta, Anteprima e Moncler.
«È certamente il cuore di questo mese - ha aggiunto Sala - ma abbiamo una serie di altre cose su cui stiamo lavorando: abbiamo avuto la presentazione del Gran Premio di Formula 1 che ha un indotto straordinario, ieri sera ero alla Scala con un grande concerto, ancora ieri ha aperto il Museo etrusco in corso Venezia, invito tutti ad andare vederlo. Dobbiamo essere sempre in grado - ha spiegato il sindaco - di mostrare il nostro lato migliore, che è quello di una città che accetta l'idea che deve cambiare in continuazione, che dev'essere attrattiva ma accogliente, che deve funzionare, chi si muove oggi per turismo lo fa con tempi compressi e quindi deve trovare tutto e subito bene organizzato. Ringrazio la Camera della moda - ha proseguito Sala - perchè questa settimana non sono solamente sfilate ed eventi che sono il cuore, ma sono anche le occasioni per mettere a frutto la nostra opzione su temi delicati, si parla tanto di sostenibilità: vedo il settore moda che sta facendo reali sforzi per capire come si produce, come i consumi nel presente e nel futuro dovranno essere gestiti».
Soddisfatto dell'andamento del settore il presidente di Camera nazionale della moda Italiana Carlo Capasa (nella foto): «Il settore moda segna nel 2022 il suo fatturato più alto degli ultimi vent'anni: è cresciuto di oltre il 25 per cento anche al netto dell'aumento dei prezzi, risalendo ai livelli precedenti alla crisi finanziaria del 2008. Un dato importante per una prima metà dell'anno straordinaria, ma ora pensiamo di scontare un po' il problema dell'aumento dei costi dell'energia.
Le attese per la seconda parte dell'anno sono l'allarme di Capasa - per un rallentamento, che nel quarto trimestre potrebbe tradursi, in assenza di interventi di contenimento dell'inflazione energetica, in un segno negativo».
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