Triennale, il premiato Teatro dell'Arte riparte tra grandi classici e sperimentazione

Presentato un ricco cartellone che spazia tra prosa, incontri, danza e jazz

Patrizia Rappazzo

Una stagione trasversale e pluridisciplinare che pone le sue radici nel mondo dei classici per affrontare le sfide del presente, mantenendo lo sguardo proiettato verso il futuro. Cantiere aperto alla ricerca e alla sperimentazione internazionale più originale, Triennale Milano Teatro con la stagione 2019/2010 rafforza il percorso iniziato dal direttore artistico Umberto Angelini, fresco del Premio Enriquez 2019, che firma una stagione sempre più parte integrante, connessa e omogenea, dell'universo Triennale Milano. In questa ottica si inaugura con «Parla Ascolta Guarda Fai», un programma di incontri, installazioni, mostre, ascolti, proiezioni, laboratori e progetti dalla molteplice natura, caratterizzati dalla costante e diretta correlazione con il pubblico e gli spazi del Palazzo dell'Arte. «Con la sua proposta culturale Triennale Milano Teatro - afferma il presidente Stefano Boeri, - conferma così la sua vocazione internazionale e l'apertura ai progetti più sperimentali e innovativi con l'obiettivo di raggiungere pubblici sempre più ampi ed eterogenei ». Sostenuta dal Comune «La proposta di Triennale Teatro non è da intendere solo come risposta afferma Filippo del Corno, assessore alla Cultura - ma anche come stimolo a ciò che accade in città» e Regione Lombardia, oltre che da sponsor privati, Triennale Milano Teatro presenta, tra le tante proposte, quella del coreografo Saburo Teshigawara che in Tristan and Isolde, che rivisita uno dei più celebri miti classici della letteratura medievale (22-23 novembre). Doppia presenza di Alessandro Serra, protagonista del teatro italiano, che ripropone l'acclamatissimo Macbettu, (11-14 dicembre), e il recentissimo Il giardino dei ciliegi (18-21 dicembre). Il classico incontra la contemporaneità, anche con spettacoli e autori degli ultimi vent'anni: si inizia con il ritorno di Deflorian/Tagliarini, coppia creativa che ha rivitalizzato il linguaggio teatrale con lo spettacolo d'esordio del duo, Rewind - Omaggio a Café Müller (08-09 ottobre), incentrato sull'iconico capolavoro di Pina Bausch, cui seguiranno Reality (10/11ottobre) e Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (12/13 ottobre). Ancora in ottobre (25/ 26), in scena Otto targata dalla storica compagnia toscana Kinkaleri, sul «crollo» come metafora dell'oggi. Richiamo a un'epoca che si riannoda alla classicità con la proposta del lusitano Tiago Rodrigues , per la prima volta a Milano, che con By Heart ricorda l'importanza della memoria e della poesia (11-12 febbraio), e che in Sopro (prima italiana, 13-14 febbraio) riporta l'attenzione sulla figura della «suggeritrice», nel teatro. L'arte dal vivo si contamina con la musica con il concerto della next big thing dell'elettronica mondiale David August (28 febbraio) e la nuova edizione di JAZZMI, (01-10 novembre).

Spazio anche alle migliori espressioni della danza e della coreografia internazionali: con il ritorno di Jonathan Burrows & Matteo Fargion, (prima italiana, 29-30 ottobre) che vede coinvolti anche artisti milanesi.

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