La truffa dell'amore

«In breve? Ti fanno il lavaggio del cervello. Al primo incontro una donna col volto angelico e la dolcezza di una mamma, dopo averti accolto nella “grande famiglia del Club“, come la chiamano loro, ti fa parlare per oltre due ore, per raccontare la tua vita nei particolari, da quando sei nato. Ti ascolta con attenzione e trasporto. Poi ti promette non solo che ti troverà l'anima gemella, ma se sei disoccupato, anche il lavoro, almeno a me è successo così. Purché tu possa firmare il finanziamento ti prometterebbe anche la luna. E accetta ogni forma di pagamento, anche contanti e assegni post datati. Senza mai rilasciare uno straccio di ricevuta. Risultato: il colloquio del fantomatico lavoro mi è stato posticipato all'infinito per poi essere annullato del tutto. E mi hanno fatto incontrare appena due possibili compagni e...Tra loro c'era persino un sacerdote mormone!!! Che ci faccio io con un mormone?».
«Incontri? In un anno è già tanto se riesci a farne un paio. Mi hanno dato della cinica. “Lei non crede nell'amore“. E per forza! Uno degli uomini che mi hanno presentato, e che abita dietro casa mia, è un pazzo riconosciuto da tutto il quartiere: uno che dorme nudo nel letto della madre malata perché vuole tornare bambino...E poi la cinica sarei io?».
«Intanto ti arrivano i solleciti da parte della finanziaria per pagare i bollettini...Ma io mi sono rifiutato di sborsare denaro per un servizio che non mi è stato offerto: mi hanno mandato due profili in un anno!! Entrambi erano l'opposto di quel che avevo chiesto!! E una ragazza tra quelle incontrate l'ho poi rivista nei loro uffici milanesi: una loro dipendente! Ho pagato con assegni post datati. Poi mi devono spiegare come fa la loro finanziaria a concedermi del denaro se non ha mai avuto una mia busta paga, visto che quando mi sono rivolto a loro ero disoccupato, lo sono tuttora e loro lo sapevano...».
Mirella, 37 anni, Cinzia, 49 e Claudio, 34enne. Tre storie, tre denunce ai carabinieri, tre vicende al vaglio della magistratura milanese. Una minima rappresentanza dei clienti scontenti e delusi dall'agenzia matrimoniale «Club Eliana Monti» di Milano. Clienti che vogliono restare anonimi e che si «nascondono» dietro nomi falsi (sul giornale e sui blog, ma naturalmente non sui verbali di denuncia) per evitare di essere riconosciuti, soprattutto dai loro famigliari. Si vergognano, infatti, di essere «caduti nella trappola» (così si esprimono tutti loro) del club in questione. La trappola, a loro dire, è il «colloquio informativo» dopo il quale quasi nessuno se ne va senza firmare almeno il finanziamento che varia da 2mila a 3mila500 euro l'anno per due anni, suddiviso in rate mensili.
Il Codacons, l'Unione nazionale consumatori e due privati in questi anni hanno segnalato all'Antitrust il Club che era già stato multato per pubblicità ingannevole nel 2006. Il senatore dell'Idv Elio Lannutti l'anno scorso ha fatto un'interrogazione parlamentare. E, attraverso i blog su internet, i truffati hanno cominciato a denunciare. C'è un avvocato che sta seguendo infatti tutti coloro che hanno avuto il coraggio di farsi avanti e parlare, non solo dalle pagine di un blog. In tribunale a Milano sono state depositate testimonianze e file audio ora al vaglio del pm Luigi Orsi.
«Sentita la quota che mi chiedevamo per iscrivermi dopo il primo colloquio e non disponendo di quel denaro, non ho mai firmato nessun contratto, ma ho lasciato al club Eliana Monti i miei dati nel caso in cui, mi dissero loro, avessi cambiato idea. E anche, mi spiegarono, per avere un profilo in più sul loro sito - spiega Lorenzo, operaio, 43 anni, milanese -. Era il luglio dell'anno scorso. Ogni tanto la signora con cui avevo fatto il colloquio mi chiamava per sentire come andava, addirittura per gli auguri di Natale. Un mese fa il servizio recupero crediti della finanziaria a cui fa capo l'Eliana Monti mi telefona. “Lei ha pagato sette bollettini all'agenzia matrimoniale, ma non gli altri, è insolvente“. Io cado dalle nuvole, non capisco, rispondo che non mi sono mai iscritto e che è la prima volta che sento parlare di bollettini. Controlliamo i miei dati e a loro risulta che i fantomatici bollettini siano stati pagati da qualcuno (io) che abita a un indirizzo in Liguria che, almeno io, non ho mai sentito. Contatto l'agenzia, la signora con cui avevo parlato mi assicura che è stato un loro errore, pregandomi di non parlarne però con nessuno. E io denuncio la Eliana Monti di Milano in questura».
Una dipendente della Eliana Monti che vive nel nord est ci confida: «È tutto basato sul programma “cuore“, un semplice data base dove una volta inseriti i dati e le foto del neo iscritto per fare gli abbinamenti tiene presente solo età e residenza delle persone. Naturalmente il programma potrebbe essere molto più preciso.

Mi spiego: la ricerca può essere affinata richiedendo abbinamenti più specifici, cosa che però non viene quasi mai fatta per evitare che restringendo troppo la ricerca ne sortisca un numero insufficiente di profili proposta».

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