Un sabato tra mostre, eventi e spazi d'arte aperti fino a tardi. È la «Giornata del contemporaneo», dedicata agli amanti dell'arte d'oggi, un'iniziativa organizzata da otto anni da A.M.A.C.I., l'associazione che appunto riunisce i musei d'arte contemporanea italiani. E anche se Milano non possiede un siffatto museo, non mancano certo idee, artisti e spazi espositivi soprattutto privati in grado di confezionare eventi anche di respiro internazionale. Nel programma spicca una mostra collettiva che mette in luce le personalità più interessanti cresciute negli ultimi 20 anni all'ombra delle accademie di Brera, Venezia e Bologna, nella fatispecie ai corsi di Alberto Garutti, maestro concettuale che ha sviluppato progetti di arte pubblica in diverse parti del mondo. «Fuoriclasse», questo il titolo della mostra che inaugura oggi al Pac e alla Galleria d'arte moderna dalle 17 fino a mezzanotte, espone una selezione di lavori legati a epoche e generazioni diverse, la maggior parte realizzati appositamente per la mostra. L'evento riunirà quasi 60 artisti, tra coloro che hanno raggiunto fama internazionale e chi ancora frequenta i corsi accademici. «La particolarità dell'insegnamento di Alberto Garutti - dichiara il curatore della mostra Luca Cerizza - risiede nella capacità di creare e agevolare, all'interno dell'aula, situazioni di confronto e di discussione, anche serrata, tra sé e i giovani artisti, e tra loro e il mondo. Non l'insegnamento di una tecnica, di uno "stile" o di una teoria, bensì la creazione di un "clima" favorevole allo sviluppo delle singole identità. Per questo, nonostante si possano individuare alcuni caratteri e disposizioni che ritornano anche tra generazioni diverse, i corsi di Garutti non hanno prodotto repliche o variazioni di uno stile. Semmai una costellazione di posizioni molto diverse tra loro e dallo stesso Garutti».
Il programma della manifestazione, che nasce con l'intento di promuovere l'arte contemporanea al grande pubblico ovvero al di fuori delle tradizionali torri d'avorio, vede partecipare il Museo del Novecento con una nuova tappa della performance S.A.V.E. messa in scena dagli artisti Ambra Pittoni, Paul-Flavien Enriquez-Sarano e Ze Coeupel. La performance affronta il tema del ruolo dell'arte e della condizione degli artisti che operano nella città. Riflettori anche sull'Hangar Bicocca che, per l'occasione, mostrerà al pubblico dalle 11 fino alle 22 l'opera multimediale del visual artist tedesco Carsten Nicolai: un'installazione di luce e suono lunga 40 metri riempirà gli imponenti spazi dell'ex capannone industriale che ospita i sette palazzi celesti di Kiefer.
Da segnalare anche alcune gallerie private che nella giornata di oggi offrono al pubblico mostre di grande interesse. Come nel caso dello Studio Vigato di via Santa Marta 19 che oggi inaugura la mostra «Riverberi», con le fotofonòmetrie di Giuliana Laportella e i testi del critico Gabriele Perretta, tratte dal libro omonimo edito da Onyx editrice. Durante la serata di inaugurazione e per tutto il corso della mostra, le opere in esposizione saranno accompagnate dalla proiezione di un video dell'artista. «Riverberi - spiega Perretta -racconta una vita tra vite, meta-narrazioni e immagini particolari, spesso inconfessate, ma anche messa in campo costante, spasmodica, di avvenimenti, sensazioni e visioni». Alla Fondazione Marconi continua invece la bella antologica di Emilio Tadini «1985-1997», mentre alla Fondazione Stelline dalle 10 alle 20 si può visitare la personale «Attilio Forgioli.
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