Vaccini, da oggi la campagna. La speranza è tornare "gialli"

La macchina della sanità è pronta a mettersi in moto. Per il 7 ultimi dati stabili, ma a Roma c'è incertezza

Vaccini, da oggi la campagna. La speranza è tornare "gialli"

Oggi si parte davvero con i vaccini. E il 7 gennaio si spera di tornare là dove eravamo prima del Natale: alla zona gialla (quella che per un giorno sarà «assaporata» oggi). La Lombardia prova ad archiviare le meste festività natalizie dell'era Covid, ma nuovi motivi di preoccupazione già si profilano. In base agli ultimi dati, dovrebbe essere «gialla», ma su questa relativa libertà pende la «spada di Damocle» di un nuovo intervento governativo. Gli umori che montano a Roma vanno in direzione di una sorta di «proroga» delle misure contenute nell'ultimo decreto, complici dati che da giorni accennano a rialzarsi. Ieri su 13.209 tamponi, 1.709 sono risultati positivi. La percentuale quindi è tornata sopra il 10%, precisamente al 12,9%. I decessi sono stati 36. Inoltre sono scesi di poco i ricoverati in terapia intensiva (-2) e nei reparti (-26), con 728 guariti o dimessi.

Secondo indiscrezioni circolanti dopo il vertice di ieri fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri, i capidelegazione della maggioranza e i tecnici, l'ipotesi sarebbe quella di un'Italia tutta «arancione» il 9 e 10, con una nuova riduzione degli spostamenti e la chiusura di bar e ristoranti (salvo asporto). Comunque il consueto monitoraggio dei dati dovrebbe essere anticipato a domani. E Palazzo Lombardia, mentre registra un grande fermento romano, non ha ancora avuto segnali ufficiali.

Intanto, la campagna vaccinale lombarda parte oggi, come del resto era previsto. Nei giorni scorsi l'avvio è stato poco più che simbolico, e questo si è tradotto in un dato effettivamente scarso, rispetto a quello di altre Regioni: il 3% di dosi somministrate (2.416 su 80.595). L'assessore al Welfare, Giulio Gallera, ha spiegato che fin dall'inizio il 4 gennaio era stato preventivata come data di avvio della campagna, anche in ragione del doveroso «riposo» minimo da riconoscere a un personale sanitario che da marzo non ha mai mollato. «Una scelta ponderata e attenta - ha spiegato Gallera - motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio».

Dall'entourage dei vertici leghisti, ieri, è filtrata una certa irritazione per le dichiarazioni dell'assessore («non condivise, non rappresentano il pensiero della Regione») ma nello stesso tempo si è voluto precisare che «non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale». Il via vero e proprio, comunque, è oggi. «Da lunedì 4 gennaio (oggi, ndr) - hanno spiegato all'assessorato - secondo la programmazione originaria per la categoria Asst, Irccs e Spedalità privata, iniziano le vaccinazioni». A regime la capacità sarà pari a 10mila somministrazioni al giorno, «e per i giorni di avvio ci si aspetta di poter inoculare 6mila dosi». A giorni, poi, si aggiungeranno le somministrazioni destinate al personale delle Rsa: 13-15mila dosi aggiuntive a settimana.

«Sulla base delle ipotesi di consegna - dunque - si sarà in grado di utilizzare le dosi effettivamente consegnate». E «la previsione di completamento compreso il richiamo entro la fine di febbraio - si dice in assessorato - è quindi rispettata».

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