C'è l'apicoltore di Visso, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del centro Italia, che è stato lasciato solo: «Ho perso il laboratorio e 180 alveari, ma poiché la mia azienda per metà sta in un altro comune, non ho avuto contributi. Ho dovuto usare i miei risparmi». E c'è il titolare di una cantina marchigiana che per un anno ha lavorato e vissuto in locali inagibili: «Quando venivano a farmi i controlli, rispondevo: dove volete che vada?». Sono i produttori delle zone terremotate, quelli a cui è stata data la posizione migliore, fronte Castello Sforzesco, nel Villaggio Coldiretti che per tre giorni animerà il cuore della città. «Una scelta fatta all'indomani del sisma - ha spiegato il presidente Roberto Moncalvo - quella di portarli alle nostre manifestazioni. Non devono spegnersi i riflettori».
Milano come capoluogo «della prima regione agricola italiana» ma anche «capitale finanziaria» che diventa per un weekend «la più grande fattoria urbana mai vista in Italia», nelle intenzioni degli organizzatori. «Sono attese tra le 150 e le 200mila persone» ha annunciato il sindaco Sala, quasi preoccupato per l'affluenza da record. Ma dietro le quinte c'è ancora più ottimismo: «È solo venerdì, si potrebbe raddoppiare». Tanti i milanesi secondo Moncalvo, «pochi» secondo Sala - «verranno di più nel weekend» auspica - ma è certo che di famiglie con bambini, scolaresche e bandiere gialle e verdi, si è colorata tutta l'area dedicata all'evento: oltre sette ettari. In un clima da festa popolare molto diverso dagli eventi un po' chic a cui è abituato il centro cittadino.
Quasi 400 stand, 5mila agricoltori coinvolti, di cui 300 che vendono direttamente i loro prodotti. Poi, 100 agrichef che cucinano piatti a chilometro zero e li distribuiscono in versione street food. E, siccome il «so cosa mangio» e il «made in Italy» sono gli argomenti del momento, non può mancare la polemica. Sul palco il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina - con cui, dice Moncalvo, «c'è comunità di vedute» - ha sottolineato i ringraziamenti «alla Coldiretti per il lavoro svolto in questi anni», ricordando l'eliminazione di tasse come «Imu, Irpef e Irap». E si è limitato ad un appello all'Ue: «Dobbiamo fare di più sull'etichettatura. L'Europa si decida». Sotto il palco, nel frattempo, è arrivato Matteo Salvini, di passaggio e con la figlia in spalla per «farle vedere gli animali»: ha scattato selfie e ricevuto sorrisi e abbracci. Ma ha trovato anche il modo di attaccare: «Io metterei dazi e controlli infiniti per difendere l'agricoltura italiana. C'è qualcuno che rappresenta il governo che va sul palco a dire certe cose, per poi approvare il Ceta e togliere i dazi sul riso della Cambogia, sul pomodoro marocchino e sulle arance nordafricane». Martina, terminato da poco il suo intervento, è stato costretto a replicare: «Il nostro è un Paese esportatore di qualità agroalimentari, abbiamo bisogno di regole per mercati aperti, non di dazi e barriere». Paradossalmente dello stesso parere anche l'assessore regionale, il leghista Gianni Fava già sfidante di Salvini alle primarie della Lega: «Stiamo attenti: le barriere doganali possono diventare una trappola».
Se ne riparlerà domenica, quando Martina tornerà, per chiudere la manifestazione; dal palco passeranno anche il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti e il governatore Roberto Maroni; già presente, fra gli stand, l'ex leader dei Verdi Pecoraro Scanio. Durante tutta la tre giorni lezioni e giochi sull'educazione alimentare a scolaresche: «Un'affluenza grandiosa» commenta una delle responsabili del progetto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.