Milionario dona un rene per salvare il suo autista

da Chicago

Dave Baker, un uomo d'affari dello stato americano del Minnesota, ha dato la mancia più significativa della sua vita: l'imprenditore milionario ha donato un rene all'autista libanese della sua limousine, salvandogli probabilmente la vita. Baker si è sottoposto a un delicato intervento chirurgico al Northwestern Memorial Hospital di Chicago, dove gli è stato rimosso un rene per impiantarlo a Abdul Faraj, l'autista che da anni lo accompagna nei viaggi di lavoro a Chicago. «Mi ha dato una parte del suo corpo, mi ha salvato la vita», ha detto Faraj, raccontando come i suoi reni stessero ormai cedendo nonostante una terapia di dialisi tre volte la settimana. L'imprenditore aveva appreso delle cattive condizioni di salute dell'autista e delle difficoltà di trovare un rene nel corso di una conversazione durante uno dei viaggi di lavoro. «Mi ha chiesto: “Qual è il tuo gruppo sanguigno?” - ha detto Faraj - e gli ho detto: “Zero positivo”. Lui ha risposto: «Io sono zero positivo, te ne darò uno dei miei». Baker ha già lasciato l'ospedale e dovrà trascorrere a casa qualche settimana di convalescenza. «È stata un'opportunità per fermarsi, rallentare un po’, dare un'occhiata al mondo e cercare di aiutare qualcuno», ha detto l'imprenditore, commentando la sua iniziativa.
L’autista ha commentato così: «Il signor Baker è il mio angelo custode». Il rapporto tra il milionario e il suo autista era cominciato per caso. Una simpatia istantanea nata all’aeroporto di Chicago, dove un giorno di qualche anno fa Baker era arrivato avendo già prenotato un’auto. Alla guida di quella vettura che l’avrebbe accompagnato in giro per la cittadella finanziaria della metropoli dell’Illinois c’era Abdul Baraj. «Non siamo proprio amici - dice adesso l’autista libanese - il nostro rapporto è qualcosa che va al di là. Ho sempre creduto che fosse una persona fantastica. Quello che ha fatto non è certamente comune. È unico. È difficile trovare persone così al giorno d’oggi».


Subito prima di entrare in sala operatoria, Baker ha spiegato il motivo del suo gesto: «L’amicizia. Trovo bello che una persona che viene dal Libano e una che viene dal sud del Minnesota, diventino amici. Io non sapevo se avrei potuto aiutarlo o no, ho solo pensato che dovessi farlo».

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