Mille emozioni senza tempo con gli inediti di Jan Garbarek

Reggio CalabriaCom’è noto, i festival musicali di luglio e di agosto, soprattutto quelli che si ispirano agli stili americani, sono diversi nei due mesi. In luglio c’è più spettacolo e più attenzione al botteghino; in agosto si cerca di proporre cose nuove o artisti importanti di ascolto non frequente, pur senza perdere di vista il fattore economico, specie di questi tempi.
Ciò posto, spicca il ritorno in quartetto del sassofonista norvegese Jan Garbarek, avaro negli ultimi anni di dischi e di concerti, con Rainer Bruninghaus pianoforte e tastiere, Yuri Daniel contrabbasso e Trilok Gurtu batteria e percussioni.
Lo si è ascoltato in due recital consecutivi in Sardegna a Berchidda per la manifestazione Time in Jazz sempre più itinerante, e a Reggio Calabria per il programma Rumori Mediterranei di Roccella Jonica. Due concerti abbastanza simili, se non altro per la generosità di due ore e mezza di musica stupenda, senza interruzione, e per la cura del protagonista di scegliere quasi sempre titoli inediti fra le sue numerose composizioni. Fra le più apprezzate vanno citate The Tall Tear Trees, The Reluctant Saxophone e Nu Rein'.
Ma c’è un velo di tristezza nei grandi occhi nordici del protagonista. Quasi bisbigliando, vuole ricordarci George Russell, maestro illustre della musica del Novecento, compositore, direttore, didatta e teorico americano, scomparso il 27 luglio scorso a 86 anni. Dice: «Non se n’è accorto quasi nessuno, non bisogna morire durante le vacanze di massa. Se non avessi incontrato Russell nel 1965 durante uno dei suoi soggiorni nei Paesi scandinavi, e lui non mi avesse voluto subito nella Living Time Orchestra, la mia carriera avrebbe potuto essere differente, più modesta o comunque ritardata. Gli devo tanto. Non bisogna dimenticarlo, mancherà a tutti». Però qualcuno se n’è ricordato.
A Roccella hanno scoperto pochi giorni fa un piccolo monumento in pietra a nome del maestro, in memoria del favoloso concerto tenuto nella città jonica il 2 settembre 1989. Russell era reduce da quattro giorni a Londra, dove aveva registrato una sua revisione moderna (The Madness) del tema della «folìa», la danza ispano-portoghese del Cinquecento e del Seicento amata da Corelli, Vivaldi, Cherubini, Liszt e Rachmaninov. Adesso l’incipit di Russell è stato scelto come musica ufficiale della città.
A Roccella si segnala pure un concerto molto raffinato che si può definire eseguito in trio: Lella Costa voce recitante, Paolo Damiani violoncello, testi tratti dai bellissimi racconti del giovane scrittore sardo Flavio Soriga (L’amore a Londra e in altri luoghi, di Bompiani). Incantevole la voce di Lella Costa, mirabile la musica scritta e improvvisata apposta da Damiani.

Il quale è anche direttore artistico dei Rumori Mediterranei e aveva inventato una frase emblematica per il progetto di quest’anno: «Basta con i capolavori». Bene, si è smentito da solo. A un capolavoro del cartellone ha partecipato proprio lui.

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