Il ministro silura la riforma Moratti nei licei

Dure reazioni dalla Casa delle libertà. An: «Decisione grave». Aprea (Fi): «Parte la restaurazione centralista». I giovani azzurri: «Mortificata la libertà di scelta». Elogi dai sindacati e da sinistra

Francesca Angeli

da Roma

No alla sperimentazione dei nuovi licei. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni va incontro alla volontà dei sindacati, delle Regioni e di parte del mondo della scuola e sospende il provvedimento varato dal precedente governo.
Non è facile innovare l’impalcatura monolitica del sistema dell’istruzione. Basti ricordare che quando arrivò a viale Trastevere Letizia Moratti e abrogò la riforma del suo contestatissimo predecessore, Luigi Berlinguer (approvata ma non ancora avviata), nessuno si stracciò le vesti per questo. Adesso Fioroni blocca la sperimentazione dei nuovi licei e del doppio canale: istruzione e formazione. Non l’attuazione ma addirittura la sperimentazione, tiene a sottolineare l’ex sottosegretario all’Istruzione, Valentina Aprea, che definisce il gesto del ministro l’inizio dell’«opera di restaurazione del centralismo all’Istruzione».
Fioroni spiega lo stop con la volontà di porre fine «all’instabilità e all’incertezza per studenti, insegnanti e genitori» e ai «gravi contenziosi aperti con le Regioni e l’autonomia scolastica». Il ministro rende noto che «sono pervenuti al ministero 54 progetti di sperimentazione su circa 1.750 istituti superiori» e che si tratta di «innovazioni pienamente realizzabili nell’esercizio dell’autonomia scolastica (15 per cento del monte ore) e quindi negli ordinamenti vigenti». Per il ministro dunque «non ci sono più i tempi utili per la formazione dei docenti e per un adeguato coinvolgimento delle famiglie» anche perché nel caso in cui «la sperimentazione comportasse la modifica della denominazione della scuola ci sarebbe al momento assoluta incertezza sul riconoscimento del titolo rilasciato al termine degli studi, con grave pregiudizio per il proseguimento del percorso formativo e lavorativo dei ragazzi». Il ministro della Pubblica istruzione ricorda pure «i ricorsi presentati al Tar del Lazio da 15 Regioni e alla Corte costituzionale dalla Regione Toscana».
Al di là delle cifre e dei ricorsi Fioroni vuole dare un segnale chiaro: il decisionismo della Moratti va in soffitta. Il ministro sceglie uno stile a lui più confacente: volontà di riconciliazione, dialogo con i sindacati e nessuna novità traumatizzante. Il ministro e il ministero tornano a essere paterni punti di riferimento nella direzione opposta a quella indicata dalla Moratti che puntava a dare autonomia alle scuole e a mettere al cento l’individualità dello studente.
Per la Aprea si tratta probabilmente del primo passo verso la cancellazione totale delle novità introdotte dalla Moratti. «Questo primo atto di Fioroni potrebbe preludere a decisioni più gravi e conservatrici, tese a interrompere il processo di riforma», dice la Aprea che accusa il ministro di «aver ceduto alle pressioni di quella parte della coalizione e di quei sindacati che hanno condotto una battaglia ideologica contro la riforma Moratti». La Aprea si dice preoccupata dalla «visione dell’autonomia usata solo per respingere ciò che non coincide con le loro idee, secondo la vecchia dottrina leninista e gramsciana dell’egemonia culturale».
Per il senatore di Alleanza nazionale, Giuseppe Valditara: «Il rischio è quello di tornare a modelli superati, condizionati ideologicamente, che non tengono conto delle propensioni individuali. Una controriforma di questo tipo non darebbe ai giovani una formazione adeguata e serie prospettive di inserimento lavorativo».
Soddisfatti invece i sindacati che avevano rotto con la Moratti proprio per la sua volontà di imprimere una svolta radicale al sistema di istruzione. Per Massimo di Menna, da poco rieletto segretario generale Uil-scuola, quella di Fioroni è una decisione giusta che «elimina incertezza e confusione».

Francesco Scrima, segretario generale della Cisl, lo giudica «un importante e concreto segnale di discontinuità con la trascorsa amministrazione». Soddisfatto Enrico Panini, Cgil, che invita Fioroni a «superare la legge Moratti» in tutti i suoi aspetti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica